Mercoledì, durante l’incontro con il primo ministro, la numero uno della CGT ha rimesso sul tavolo la riforma delle pensioni. Gli ha chiesto di “bloccarla” e di organizzare una conferenza per la raccolta fondi. «Non ha chiuso la porta, però non ci ha dato le risposte che ci aspettavamo», ha dichiarato lasciando Matignon.
Pubblicato il 01/09/2025 07:15
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Il primo ministro François Bayrou riceve da martedì le parti sociali, sullo sfondo della spinosa questione della controversa riforma delle pensioni 2023. Incontri organizzati prima del suo discorso di politica generale che dovrebbero tracciare il corso del suo mandato. Mercoledì 8 gennaio ha ricevuto in particolare la segretaria generale della CGT Sophie Binet. Lasciando Matignon, la numero uno della CGT ha dichiarato al microfono di France Inter di averglielo chiesto “bloccare” riforma e “applicazione figlio stopper”.
“Il Primo Ministro ci ha ascoltato attentamente. Non ha chiuso la porta però non ci ha dato le risposte che ci aspettavamo”ha detto. “Gli abbiamo chiesto di organizzare una conferenza per la raccolta fondi con attori sociali, governo e parlamentari”, ha continuato. François Bayrou “ci ha annunciato di voler aprire le discussioni il prima possibile” e lo abbiamo accettato “6 mesi o 9 mesi [de concertation]era un ritardo troppo lungo”.
Sophie Binet ha detto che attende il discorso di politica generale del capo del governo del 14 gennaio. “Saremo estremamente vigili e la CGT prenderà tutte le decisioni necessarie alla luce di questo discorso di politica generale”ha avvertito. “Se vuole durare, deve rispondere all’emergenza sociale del Paese” – assicurò, ricordandolo a François Bayrou “Michel Barnier è stato censurato a causa della violenza sociale della sua politica”.
Giovedì saranno ricevuti i leader della CFE-CGC François Hommeril, il FO Frédéric Souillot e il presidente dell’U2P (imprese locali) Michel Picon. Lunedì sarà ricevuto il capo della CFTC, Cyril Chabanier.
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