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Simeone torna a La Rosaleda, dove è nato il “partita per partita”.

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L’era del Cholo Simeone alla guida della panchina dell’Atlético de Madrid è iniziata il 7 gennaio 2012 a La Rosaleda, un Colosseo allora difeso da una squadra costruita per sogni impossibili. Il primo saluto di Diego Pablo in un’area tecnica della Liga è stato al connazionale Manuel Pellegrini, l’ingegnere del successivo Con Euromalaalla giornata 18 della stagione 2011/12.

Quasi esattamente tredici anni dopo, questo sabato 4 gennaio, l’Atlético de Madrid torna a La Rosaleda per giocare la Copa del Rey, stadio che fu il punto di partenza del Cholismo. L’esordio di Simeone sulla panchina del club rojiblanco si è concluso con uno 0-0 (0-0) in una partita in cui ha scelto il seguente undici titolare: Courtois Juanfran, Perea, Godín, Domínguez, Filipe Luis; Salvio, Tiago, Gabi, Diego; Radamel Falcao. Nessuno rimane nel club oggi.

Solo Immediatamentema rimase in panchina e quel giorno non giocò. Arda Turán e Adrián López, ex Málaga, sono arrivati ​​come giocatori dirompenti. La squadra biancoblu schiera un undici molto riconoscibile per i suoi tifosi, con nomi leggendari che mesi dopo si qualificheranno per la Champions League, chiudendo al quarto posto in campionato. Willy Caballero; Jesús Gámez, Weligton, Monreal; Toulalan, Isco, Cazorla; Buonanotte, Juanmi e Rondon.

Il Cholo propone un 5-4-1 che inizia a gettare le basi per la ricostruzione della difesa. L’allenatore argentino è arrivato in sostituzione di Gregorio Manzano ed ha ereditato un Atlético decimo nella Ligaera stato eliminato in Copa del Rey dall’Albacete, poi nella defunta Seconda B e finora non aveva ancora vinto una partita fuori casa in questa stagione.

Queste le sue prime parole dopo il pareggio del primo gol: “Mi sembrava di vedere una squadra solidale e di carattere, che aveva le situazioni da gol più chiare. Non avevamo il possesso palla, ma abbiamo giocato la partita che volevamo fare. Siamo stati saldi in difesa e abbiamo avuto le nostre occasioni quando abbiamo recuperato la palla. Da questo, dallo sforzo collettivo, si fa una squadra e oggi c’è stato in modo importante”ha detto in una conferenza stampa.

Da allora, Simeone è diventato l’allenatore più vincente nella storia del club madrileno: due campionati (2013/14 e 2020/21); due Europa League (2011/12 e 2017/18); una Copa del Rey (2012/13); due Supercoppe Europee (2012/13 e 2018/19) e una Supercoppa Spagnola (2014/15).

Tre vittorie in sette visite a Malaga

Il Cholo ha visitato La Rosaleda sette volte da quando è diventato allenatore dell’Atlético de Madrid, l’ultima nel 2018, prima che i Malacitanos fossero retrocessi in Seconda Divisione. Lo storico dei risultati è il seguente: 0-0, 0-0, 0-12-2, 1-0, 0-20-1; Cioè tre vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta nel 2015 contro il Málaga di Javi Gracia, una squadra cult.

Questo sabato non sarà il Málaga ad essere in vantaggio, ma il Marbella FC della Primera RFEF. La squadra di Fran Beltrán arriva motivatissima alla partita più importante della sua storia recente e, in assoluto, la più speciale per l’entità della rivale e per il numero di persone che la sosterranno. Alla Rosaleda ci sarà il tutto esaurito con 30.000 anime sugli spalti.

Il Cholo Simeone dà istruzioni (Foto: Atlético de Madrid).

Marbella sogna l’impresa. “Ci sentiamo capaci di realizzare questo sogno, è un regalo perfetto dei Re Magi. A La Rosaleda non ci sarà posto per un’anima viva, saranno quasi 30mila a tifare Marbella. Sarà una partita Davide contro Golia, ma abbiamo preparato molto bene la partita e ce la metteremo tutta“, ha detto l’allenatore della squadra della Costa del Sol nella conferenza stampa prima della partita.

“Non è solo un’altra partita nella storia del Marbella, sarà il giorno in cui giocheremo con più tifosi nella storia del club. Una giornata meritata per tutte quelle persone che hanno giocato con il Marbella in quattro diverse categorie negli ultimi sei anni e che vedranno la sua squadra giocare contro la capolista Primera in uno stadio spettacolare”, ha riconosciuto Beltrán.

El Cholo ritorna nel luogo in cui tutto ha avuto inizio. Chi avrebbe mai pensato allora che sarebbe stato l’allenatore più longevo sulle panchine europee, il Sir Alex Ferguson della Liga e ideatore di una filosofia tanto semplice quanto efficace: il “match by match” è nato a Malaga.

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