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Valutazioni definitive di Sandman – Celtico al castello del conte Orlok

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VALUTAZIONE DEFINITIVA DI SANDMAN: CELTIC @ CASTELLO DEL CONTE ORLOK…

“L’aspettativa è la radice di ogni angoscia.”

– Shakespeare

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Brendan Rodgers, allenatore del Celtic, guarda dopo la partita della SPL Premier League tra Rangers FC e Celtic FC a Ibrox il 2 gennaio 2025. (Foto di Ian MacNicol/Getty Images)

IL FANTASMA AMICO – 6/10 – E tu, Kasper? Un altro insolitamente ribelle con la sua precisione nei passaggi; cosa più insolita nel suo caso. Hanno mangiato tutti la stessa bistecca ieri? Sembrava che il quasi infallibile portiere dell’eroe stesse ancora digerindo il suo mentre si arrampicava dietro la loro subdola apertura che si insinuava nel palo. Perdonabile, però, e ha resistito a una serie di tiri in seguito, quando The Sieve ha fatto un pugno decente lasciando che gli Zombies si mettessero in fila per giocare a Beat The Goalie.

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Greg Taylor del Celtic e Mohamed Diomande dei theRangers durante la partita della premiership scozzese all’Ibrox Stadium, 2 gennaio 2025. Foto O’ Rourke//Shutterstock

GREGGS IL FORNITORE – 3/10 – Si è messo in difficoltà e non è mai arrivato dove avrebbe dovuto essere in tempo, quindi il ruolo di terzino invertito significava solo tagliare dentro per correre dietro agli Zombies. Nessuna opportunità di supporto o capacità di forzare la nostra mano nel mezzo perché era così fuori gioco. Ma in buona compagnia…

Alistair Johnston e Scott Bain del Celtic arrivano allo stadio prima della partita della SPL Premier League tra Rangers FC e Celtic FC all’Ibrox Stadium il 2 gennaio 2025. (Foto di Ian MacNicol/Getty Images)

WAYNE GRETZKY – 4/10 – Giornata faticosa, ma era visibilmente seccato, a differenza di altri che si lasciavano andare alla deriva. È riuscito in qualche modo a oltraggiare gli zombie dementi salvandogli la faccia da un colpo di testa dell’agitatore metrosessuale rumeno. Non si è mai avvicinato ai livelli di impatto che ha di solito a causa di un guasto alla frequenza con Kuhn.

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Liam Scales blocca mentre Vaclav Cerny dei Rangers spara durante la partita della premiership scozzese a Ibrox, Rangers contro Celtic, Premiership scozzese, foto di Rourke/Shutterstock

DI GIUSTIZIA – 1/10 – Uno è essere gentile. Da Ginger Baresi, il Barndarrig Beckenbauer, al Wicklow Willy Wonka. Per qualche minuto di gioco ha vacillato, poi ha regalato il primo gol, e dopo è stata una corsa per vedere chi riusciva a mettersi per primo dietro il divano, ogni volta che la palla gli si avvicinava. Sembra che Austin Trusty si sia autolesionista con una lama di rasoio, data la quantità di volte in cui si è pizzicato solo per confermare che era ancora seduto sulla panchina. Bloccato all’HT in una finale di coppa per crimini calcistici al livello di taccheggio rispetto alla follia omicida di Liam con fucile a canne mozze e balestra di oggi.

Cameron Carter-Vickers del Celtic reagisce durante la partita della SPL Premier League tra Rangers FC e Celtic FC all’Ibrox Stadium il 2 gennaio 2025. (Foto di Ian MacNicol/Getty Images)

PRENDI CARTER – 7/10 MOTM – Un lasciapassare per la classe pura. Spesso assediato, sciamato, in inferiorità numerica, ma il SOLTANTO Celta che mantenne la testa e pretese di più. Guidato dall’esempio, un brillante contrasto in extremis ferma un gol prima dell’intervallo. Rimase terribilmente composto dato che ogni volta che alzava la testa per recitare tutto ciò che poteva vedere erano scorci di verde e bianco nascosti dietro il brulicante blu dell’impero schiavista. In partite come queste, mi piacerebbe vedere questo grizzly ringhiare come un capitano, costringendo i suoi stessi giocatori a partecipare alla partita. Tenetelo qui a tutti i costi.

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Il capitano celtico Callum McGregor e Danilo Pereira da Silva dei Rangers durante la partita della premiership scozzese a Ibrox. theRangers contro Celtic, foto O’Rourke/Shutterstock

CALMAC – 3.5/10 – Pensavo di aver iniziato a incanalare Broony nell’intervallo mentre faceva rumore a Rumpelstiltskin fino al punto di un giallo. Ma no, da allora in poi è seguito un ritorno all’anonimato. Così spesso Calmac ha dominato la palla, e anche loro. Il pallone era una merce rara questo pomeriggio, ceduto inutilmente; la sua padronanza del gioco è inesistente, anche il suo coinvolgimento di base è sporadico, tranne un grande scoppio dal profondo dopo mezz’ora di lotta. Deve pretendere di più, questo è certo dai suoi sciatti compagni di squadra. Ma anche di se stesso – troppo gentile con troppi. Inizia a far spaccare la testa a qualcuno intorno a te, porta i giocatori fuori dalle loro zone di comfort e in punta di piedi celtici. Stabilisci degli standard e sii molto implacabile e schietto nei confronti di coloro che li lasciano scivolare troppo facilmente. Altrimenti preparatevi ad un lavoro più infruttuoso del genere.

SAN BERNARDO – 3/10 – Un selvaggio passivo. Afflitto dall’apatia virale della squadra. Ha bisogno di uno scagnozzo che lo metta al centro della situazione e ha la capacità di crearsi il suo nelle grandi partite grazie alla pura presenza. Non oggi; sbiadito dalla vista e dal coinvolgimento dopo essere inizialmente apparso utile.

HAKUNA HATATE – 1/10 – Facevano a gara con Liam per lo sconcertante impostore del pomeriggio. Chi indossava la maglia di Reo? Certamente non il fluido Skelper della tradizione e del canto. La sua era un’esposizione così astratta e ipnotizzante, surreale e scioccante da costituire essa stessa un’installazione di arte moderna giapponese. E come ogni film d’autore indipendente terribile e pretenzioso, avrebbe dovuto essere ridotto a un massimo di 45 minuti.

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Dujon Sterling dei Rangers e Daizen Maeda dei Celtic durante la partita della premiership scozzese a Ibrox. Rangers contro Celtic, foto di O Rourke

LORD KATSUMOTO – 4.5/10 – Devo quasi dare a Daizen un lasciapassare per la pura impresa di Daizen, inserendo il suo consueto turno di trasporto dell’acqua e coprendo i compagni irrimediabilmente fuori dal mondo. Ma a causa della mancanza di servizio i suoi momenti dopo la pausa sono stati pochi. E quello che è arrivato a rimetterci in gioco, è stato “Daizened”, riuscendo in qualche modo a calciare in karate il suo colpo di testa da knockdown in alto e in largo.

FUNGO ASSASSINO – 5/10 – “Non è intelligente come Larsson…” Ovviamente non lo è. Ma opera su circa il 25% del servizio su cui ha prosperato King Of Kings. Giocare a Kyogo, vincere il titolo, era il mio mantra per la disperata ondata di rimonta della scorsa stagione e non stavo scherzando: i campionati si vincono con i gol di marcatori prolifici e hanno bisogno di essere nutriti. Il suo movimento oggi è stato continuo, le sue opportunità scarse; bellissima ripresa e conclusione per il suo gol leggermente in fuorigioco. QUELLO da solo dovrebbe far suonare un campanello d’allarme per coloro che rimproverano la sua scarsità di gol in questa stagione: gioca A Kyogo, non intorno a lui. È qui grazie ad Angeball, il complemento perfetto per un’unità d’attacco dinamica di cui era la punta di diamante. Si potrebbe pensare che a volte sia stato incluso nonostante ciò piuttosto che come integrazione di aspetti combinati del sistema BR. In breve: smettila di scherzare e faglielo sapere il più spesso e il prima possibile, lascia che sia lui a fare il danno, POI puoi lanciare i tuoi acquisti per Showboat…

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Nicolas Kuhn lotta per il possesso palla con Jefte durante la partita della Premiership scozzese tra i Rangers e il Celtic a Ibrox il 2 gennaio 2025. (Foto di Ian MacNicol/Getty Images)

TAKINTE – 4/10 – Sapevamo che ci sarebbero voluti i tipici imbrogli per fermarlo, ed è quello che ha ottenuto da un jakey brasiliano: una faccia rotta attraverso un classico mattutino della Sunday League; colpo all’avambraccio mascherato ed eseguito all’interno della farsa del cambio di direzione. Fidati di me su questo. Un colpo stupefacente che gli fece tremare la testa per secoli. Purtroppo, con il VAR che si masturbava distrattamente davanti allo Zombie e il guardalinee che riempiva i suoi pannolini per adulti davanti al loro recinto, nessuno voleva assumersi la responsabilità di chiamarlo per quello che era, e il cartellino giallo è stato emesso. Per quanto riguarda il contributo complessivo di Nick – leggi Daizen; raffiche promettenti (HIT IT!) deluse dal malfunzionamento del centrocampo che ha limitato il suo coinvolgimento e da un’interruzione delle comunicazioni in corso con AJ.

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Nicolas Kühn del Celtic si è infortunato durante la partita della Premiership scozzese a Ibrox il 2 gennaio 2025. Foto Neil Hanna Sportimage

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