Bamako (© 2024 Afriquinfos) – La sovranità così proclamata dai leader dell'Alleanza degli Stati del Sahel (AES) non si concretizza solo in parole e invettive contro le potenze europee, in particolare la Francia, ex paese colonizzatore. Implica anche la riappropriazione di ogni centimetro del territorio nazionale. Il Mali, come il Niger, ha ribattezzato strade e piazze pubbliche il cui nome allude all’amministrazione coloniale francese.
È stato con un decreto firmato il 18 dicembre dal presidente della Transizione maliana, generale Assimi Goïta, che le arterie e le piazze pubbliche di Bamako hanno ricevuto nuovi nomi. L'idea è quella di cancellare ogni traccia dell'ex potere coloniale nella capitale del Mali. Le strade che evocano l'amministrazione coloniale francese, come Faidherbe, Brière de l'Isle e Archinard, prendono ora il nome da Mamadou Lamine Drame, Banzoumana Sissoko e El Hadj Cheick Oumar Tall, tutte figure locali. Avenue Ruault prende il nome del capitano Sékou Traoré, ex capitano delle forze armate maliane. In totale, quasi 25 luoghi: viali, viali, strade, piazze pubbliche, esercizi pubblici, vengono ribattezzati a Bamako.
Ha preso posizione anche l'ECOWAS, l'organizzazione regionale da cui si sono ritirati i tre paesi dell'AES, accusandola di essere al soldo delle potenze occidentali. È così che ECOWAS Avenue diventa AES Avenue, in onore della nuova alleanza formata da Mali, Burkina Faso e Niger.
Il Mali, realizzando questi battesimi di strade e piazze, si unisce al Niger e al Burkina Faso che hanno adottato misure simili per segnare la loro rottura con la Francia. I tre paesi guidati da regimi golpisti hanno posto fine anche alla loro cooperazione militare con l’ex potenza coloniale, cosa che ha comportato la partenza definitiva delle truppe francesi.
SB
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