Dopo il suicidio del conducente di un TGV in corsa, il nuovo ministro dei Trasporti ha fatto il giro dei media. E alcune frasi sono state accolte male…
Questo mercoledì in pieno giorno, la SNCF ha confermato che il suicidio del conducente di un TGV è stato all'origine dei gravi disagi che hanno interessato la linea ad alta velocità del Sud-Est, martedì sera, la vigilia di Natale.
Il macchinista di un treno è saltato giù in prima serata, provocando il ritardo di una decina di treni la notte di Capodanno. Il suo corpo senza vita fu scoperto poco dopo «a circa tre chilometri da dove si era fermato il treno».
La CGT in lutto risponderà a tempo debito agli attentati
Il neo ministro dei Trasporti, Philippe Tabarot, ha effettuato il tour mediatico il 25 dicembre. Ma la sua gestione della crisi ha già irritato i sindacati. La CGT Cheminots ha così indicato, on
I Ferrovieri sono in lutto per la tragica scomparsa del nostro compagno. I pensieri della federazione CGT vanno alla famiglia e ai cari della vittima. Gli attacchi contro la società Cheminote sono scandalosi. Risponderemo a tempo debito
— CGT Cheminots (@cgtcheminots)
Problemi personali e familiari
Alcune frasi di Philippe Tabarot hanno davvero sorpreso i ferrovieri. Così, su CNews, il nuovo ministro ha parlato, seppure con cautela, delle possibili cause del suicidio del macchinista, escludendo molto presto, anche nel condizionale, possibili infelicità sul lavoro. “Ha lavorato (martedì) sera perché era volontario e sembra che non lo fosse, e anche qui utilizzo il condizionale, problemi professionali che lo hanno spinto ad agire”, ha spiegato in diretta. In precedenza, il ministro aveva già indicato che era “molto difficile affermare le cose quando non si ha la prospettiva necessaria. Ci sono indagini in corso” ma pensava “che il gesto di questo autista sia piuttosto legato a questioni personali e familiari molto importanti”. problemi che a problemi professionali.
Sullo stesso canale, il ministro ha citato la testimonianza di un passeggero “molto paziente”, affermando che “avremmo potuto evitare una catastrofe più grande, che avrebbe potuto essere più grave se il macchinista avesse voluto far deragliare il suo treno.
Una comunicazione di crisi che sembrava stonare con “la grande eccitazione” di cui parlava poco prima lo stesso ministro.
Si noti che intorno alle 3 del mattino di questo mercoledì tutti i viaggiatori erano tornati a destinazione. Alla vigilia di Natale poco più di 3.000 persone sono state colpite da questi ritardi.
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