Il Quai d'Orsay è molto ambito da un ex tenore macronista. Il suo presunto interesse per l'incarico e il suo profilo sono tra gli elementi che fanno ancora esitare François Bayrou e che ritardano la scadenza.
Avremo un nuovo governo questo lunedì, 23 dicembre? Secondo l'Eliseo è proprio questo che si profila, ma «non prima delle 18». Per quanto riguarda la sua composizione, si tratterebbe di un governo “ristretto” di 25 persone con un equilibrio per “terzi”: sinistra, centro e destra, con l'obiettivo di evitare una mozione di censura. Come Bruno Retailleau, che quasi sicuramente manterrà il suo posto di ministro degli Interni, anche Jean-Noël Barrot potrebbe rimanere ministro degli Affari esteri. Il vicepresidente del MoDem, nominato meno di tre mesi fa, ha dovuto in particolare riprendere il controllo delle varie crisi internazionali, alle quali si è aggiunta la caduta di Bashar al-Assad in Siria. Un argomento che potrebbe giocare a favore del ministro uscente. “Abbiamo bisogno di continuità”, ha difeso un membro del governo, “altrimenti, a livello internazionale, sfrutteranno le nostre divisioni”, ha continuato.
Jean-Noël Barrot, vicino a François Bayrou, gli assicura: il primo ministro saprà trovare “alchimia” nel suo nuovo governo. “Alchimia tra queste personalità e la linea che verrà mantenuta”, ha detto in seguito FranciaInter. “Affinché questo slancio possa avere seguito, dobbiamo concentrarci sulle convergenze piuttosto che sulle linee rosse”, ha difeso. Il ministro dimissionario sembra comunque intenzionato a rinnovare il suo contratto d'affitto al Quai d'Orsay, incarico che ha ottenuto dopo essere stato Ministro delegato per il Digitale e poi Ministro delegato per l'Europa. Una presenza ininterrotta nel governo dal 2022.
Gérald Darmanin al Quai d'Orsay?
Ma un'altra personalità ambisce al Quai d'Orsay: l'ex ministro degli Interni, Gérald Darmanin, che si candida per diventare ministro degli Affari Esteri. «L’unica cosa che avrebbe senso sarebbe andare al Quai d’Orsay», confidò a metà settembre a pariginoquando Michel Barnier formò il suo governo.
Secondo i media PoliticoGérald Darmanin “conduce addirittura una feroce campagna” per partecipare all'avventura. Secondo uno dei suoi parenti intervistato dal Spedizione dal Sud“Gérald non sa affatto cosa farà (…) Sa che i posti saranno costosi e non vuole accettare un segretario di Stato per i veterani, vuole un ministero sovrano”. E proprio questo ministero è al centro del dibattito tra Emmanuel Macron e François Bayrou, che non sanno decidersi, che ritarda ancora una volta la nomina del futuro esecutivo. Darmanin o Barrot? O entrambi? Ma in questo caso bisognerà ancora stabilire chi si occuperà degli Esteri. Se Gérald Darmanin non lo ottiene, François Bayrou dovrebbe offrirgli una via d'uscita, con un altro ministero sovrano, secondo la volontà del deputato del Nord.
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