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un dittatore tra doppi standard e neutralità vero-falso

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Un rifugiato in attesa di partire, nel porto di Lisbona, nel 1940. Immagine tratta dal documentario “Salazar, Portugal, quit or double”, di Bruno Lorvao e Christiane Ratiney. ROGER KAHAN/COLLECTION MOISÉS FERNANDES

FRANCIA 5 – DOMENICA 22 DICEMBRE ALLE 22:45 – DOCUMENTARIO

1940, l’Europa è in fiamme. Ma, nelle strade di Lisbona, la capitale preservata dal caos, a giugno si celebra l'800° anniversario della fondazione del Portogallo. Poi, con l'arrivo dell'estate, le folle affollano l'Esposizione Coloniale che celebra il più antico impero del mondo occidentale.

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Fino al 1945 Lisbona rimase al riparo dagli orrori dei combattimenti. Durante questi anni difficili, la nuova “città delle luci” del Vecchio Continente accolse migliaia di profughi, ma anche numerose spie e star del cinema internazionale in tournée.

Come riuscì il Portogallo, popolato all'epoca da 7 milioni di abitanti, senza un formidabile esercito e in una posizione geografica strategica, a restare neutrale? Questo documentario, ricco di filmati d'archivio, spiega questo episodio poco conosciuto descrivendo nel dettaglio i metodi utilizzati da Antonio de Oliveira Salazar (1889-1970), un dittatore fascista che è anche, singolarmente, storico alleato dell'Inghilterra, e la cui ossessione è preservare questo neutralità.

Personaggio complesso, economista di formazione, solitario, viscerale anticomunista, Salazar, salito al potere nel 1933, fu vicino ai regimi totalitari italiano e tedesco, ma non aderì alla visione razzista di Hitler e trovò Mussolini «grottesco». È anche legato a Churchill, perché il Portogallo dipende dalla marina inglese per i suoi approvvigionamenti. Una posizione paradossale, tra Londra e Berlino, che permetterà al suo Paese di rimanere ufficialmente neutrale durante tutta la guerra.

Consegna di tungsteno

In diverse occasioni, tuttavia, il Portogallo è quasi caduto nel caos. L'annessione del Portogallo alla Spagna, vecchio sogno di Franco, era quasi avvenuta nel dicembre 1940, ma Salazar riuscì a convincere Churchill a consegnare 10.000 tonnellate di grano ad una Spagna stremata dalla guerra civile, a una doppia condizione: che Franco non si unisse all'Asse. poteri e rinuncia al Portogallo.

Alla fine del 1941, Salazar si offrì alla benevolenza di Berlino riempiendo le casse dello Stato firmando un accordo per la fornitura massiccia di tungsteno (di cui il Portogallo possedeva le maggiori riserve in Europa), minerale essenziale per lo sforzo tedesco.

Churchill è pazzo di rabbia? Salazar accetterà, nel 1943, che gli Alleati installino finalmente nelle Azzorre, territorio portoghese in mezzo all'Oceano Atlantico, una base aerea e un centro di telecomunicazioni, essenziali per proteggere i loro convogli militari.

In cambio, il fondatore dell’Estado Novo (“Nuovo Stato”) ottenne dagli inglesi la sopravvivenza del suo regime. Ciò non gli impedì di vendere tungsteno ai tedeschi fino al 4 giugno 1944. Un dittatore, maestro del doppio gioco, fino alla fine della guerra.

Salazar, il Portogallo molla o raddoppiadocumentario di Bruno Lorvao e Christiane Ratiney (Fr., 2022, 52 min). Trasmesso nell'ambito di “La Case du siècle” su 5 e disponibile on demand su France.tv.

Alain Costante

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