Le partite si susseguono e sono simili per il Manchester City. Battuto sul campo dell'Aston Villa (2-1) questo sabato nel corso della 17a giornata, il campione in carica ha registrato la sua 9a sconfitta nelle ultime 12 partite in tutte le competizioni. In questa incredibile serie, che Pep Guardiola non aveva mai sperimentato dall'inizio della sua carriera da allenatore, la sua squadra ha subito 27 gol. Nella migliore delle ipotesi, gli Skyblues saranno sesti in Premier League alla fine di questo fine settimana. Il Liverpool non ha ancora giocato ma è già a 9 punti di distacco. Preoccupa questa nuova sconfitta ma lo è ancora di più il modo in cui, dopo un minuto di gioco, i Villans avevano già creato due situazioni da big goal.
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«Abbiamo fatto un ottimo primo tempoma difende Pep Guardiola TNT Sportrifiutandosi di guardare il volto irriconoscibile della sua squadra. Nel secondo tempo abbiamo rallentato. Abbiamo cambiato pressing perché John (Stones) non poteva continuare (infortunato, ndr).» Il City però è scosso in tutte le direzioni, dominato a centrocampo da Tielemans, Kamara e Onana, schiacciato nei duelli dai dragsters Rogers e McGinn. “A centrocampo sono molto forti. Abbiamo avuto buone occasioni, ne abbiamo avute più che nella partita contro il Manchester United, ma nel secondo tempo abbiamo rallentato e il nostro pressing non è stato abbastanza buono.»
Haaland: «Devo fare meglio, non ero abbastanza bravo. Guardiola troverà la soluzione»
Guardiola sembrava passare delle brutte giornate ma non voleva nemmeno sopraffare i suoi giocatori, alcuni dei quali erano colpevoli di grossi errori individuali. “Abbiamo avuto qualche problema e non siamo riusciti a pressarli bene. Abbiamo segnato un gol alla fine (Foden, 90esimo + 3), ma era troppo tardi. Abbiamo faticato a segnare e abbiamo subito gol. Abbiamo grandi personalità in squadra e, prima o poi, le ritroveremo» rassicura il catalano. Le prestazioni di Stones, Gvardiol, Grealish, criticato per il suo ritorno a Villa Park, e persino Haaland sollevano ancora interrogativi poiché hanno dominato la loro materia negli ultimi mesi. Anche l'attaccante norvegese ammette di aver mancato completamente il punto.
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«Siamo delusi, non basta e non basta da parte mia. È difficile venire qui ma siamo il Manchester City e dobbiamo lottare in campo. Dobbiamo continuare a lavorare duro e a crederci», invia il norvegese, anche lui interrogato TNT Sport al fischio finale. “Prima mi guardo allo specchio. Non ho fatto abbastanza bene le cose, non sono riuscito a creare occasioni. Devo fare meglio, non ero abbastanza bravo. Guardiola troverà la soluzione, noi crediamo in luicontinua. Sappiamo quanto sia importante la fiducia e si vede che riguarda tutti i giocatori. È così, bisogna continuare e rimanere positivi anche di fronte alle difficoltà.»Il prossimo incontro contro l'Everton giovedì prossimo sarà decisivo.
Pub. IL 21/12/2024 16:43
– AGGIORNAMENTO 21/12/2024 16:50
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