NARRAZIONE – A più di 48 ore dal passaggio del ciclone Chido, l'arcipelago, già minato dalla delinquenza endemica e travolto dalle ondate migratorie, è ancora immerso nel caos.
È una vera e propria corsa contro il tempo quella in corso per cercare di far uscire Mayotte dal caos in cui l'ha gettata sabato il ciclone Chido. Di fronte alla catastrofe, lo Stato, del tutto impotente, cerca di riprendere il controllo. Quando lunedì mattina il ministro degli Interni, Bruno Retailleau, è arrivato nell'arcipelago devastato, sono stati mobilitati circa 1.600 membri dei servizi di sicurezza interna. Incarico? Si cerca di stabilizzare una situazione più che traballante.
Da 48 ore la polizia chiede aiuto a tutte le forze presenti sull'isola mentre quasi 800 gendarmi, di cui 450 appartenenti a sei squadroni mobili, sono al lavoro. « Anche se durante la catastrofe sono state distrutte due baracche e diverse altre sono state danneggiate, i gendarmi stanno procedendo, in mezzo a scenari di desolazione, dove tutto è spazzato via, per liberare le aree e liberare le vie di traffico. »spiega a Figaro Il colonnello Marie-Laure…
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