Perrier smetterà di produrre acqua minerale nel suo storico sito di Vergèze? Un rapporto confidenziale dell'ARS, il cui contenuto è stato rivelato lunedì 16 dicembre da Le Monde e Radio France, travolge l'azienda e la invita a pensare di riutilizzare le sue acquisizioni.
I guai continuano ad arrivare per Perrier. Già additata nel gennaio 2024 per l'utilizzo di trattamenti vietati su diversi suoi marchi, la multinazionale svizzera Nestlé Waters (proprietaria in particolare di Perrier, ndr) è di nuovo nel mirino delle autorità sanitarie.
Un nuovo rapporto dell'Agenzia sanitaria regionale dell'Occitania (ARS), consultato da Le Monde e dall'unità investigativa di Radio France, questa volta sottolinea la qualità sanitaria dell'acqua captata e utilizzata nel sito di Vergèze, nel Gard. I controlli riporterebbero a “instabilità dell'acqua” e soprattutto la presenza di microrganismi, “soprattutto germi fecali” che può provocare malattie negli esseri umani, precisano Radio France e Le Monde. L’Autorità sanitaria, preoccupata per un rischio virologico, valuterebbe quindi “la cessazione della produzione di acqua minerale naturale nel sito di Vergèze”. Invita anche Nestlé Waters “interrogatevi strategicamente” su un altro utilizzo dei propri bacini idrografici, cioè trovare un'alternativa alla produzione di acqua minerale naturale.
Un rischio virologico
Il rapporto sottolinea anche il potenziale “rischio virologico” per i consumatori di acqua minerale, in particolare a causa dell’utilizzo di microfiltri non regolamentari. Un rischio di cui il governo sarebbe stato avvertito, come affermano Radio France e Le Monde, che avrebbero deciso di non tenerne conto, e addirittura di concedere un’esenzione a Nestlé nel 2023.
Contattata dai due media, Nestlé Waters ha reagito lunedì 16 dicembre con un comunicato stampa in cui il gruppo scriveva in particolare: “Non possiamo commentare perché non siamo a conoscenza del rapporto finale.” La prefettura del Gard, che dovrà decidere, potrebbe prendere la sua decisione al “prima metà del 2025”dicono Le Monde e Radio France.
pubblicato il 16 dicembre alle 18:35, Marion Gauvain, 6Medias
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