Il ciclone tropicale “eccezionale” Chido ha seminato il caos sabato 14 dicembre a Mayotte, il dipartimento più povero della Francia, nell’Oceano Indiano, dove le abitazioni precarie sono state completamente distrutte, secondo un rapporto ancora provvisorio, comunicato domenica mattina all’Agence France-Presse (AFP) da una fonte di i servizi di sicurezza. Il livello di allerta è stato abbassato da viola a rosso durante la giornata per consentire l’intervento dei servizi di emergenza, ma il prefetto ha invitato i circa 320mila abitanti di Mayotte a restare “confinato” et “solidarietà” In “questa prova”. Le comunicazioni con il territorio restano molto difficili.
Con raffiche osservate a più di 220 km/h, il ciclone Chido è il più intenso che ha colpito Mayotte in più di 90 anni, secondo Météo France. Venti estremamente violenti hanno devastato l’arcipelago con pali elettrici abbattuti, alberi sradicati e tetti in lamiera o tramezzi spazzati via in un territorio dove la precarietà abitativa colpisce almeno un terzo della popolazione.
Sabato sera, al termine di una riunione di crisi interministeriale, il dimissionario ministro degli Interni Bruno Retailleau ha stimato di “probabilmente ci vorranno giorni” versare “raffinare” il costo umano.
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