Giornalista
14 dicembre 2024 (modifica alle 23:00) -TORINO
Il Venezia si veste da Manchester City – cromaticamente – e per pochissimo non rifila alla Juventus la prima sconfitta del campionato. Imprevedibile, imprevista, in rimonta. Ma sarebbe anche stata meritata per la rivedibile gestione del vantaggio degli uomini di Thiago Motta. Federico Gatti segna il vantaggio e poi ci mette lo zampino nel gol di Idzes per l’1-2, mentre in mezzo è Mikael Ellertsson a firmare il pareggio di testa. A salvare i bianconeri al 94’ è, di fatto, il fallo di mano di Antonio Candela, che manda al dischetto Dusan Vlahovic per il definitivo 2-2.
LA ZAMPATA DI GATTI
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Dopo il 2-0 confezionato contro il Manchester City, Timothy Weah e Weston McKennie si meritano la maglia da titolare, mentre in panchina alle spalle del viceallenatore Alexandre Hugeux si rivede Nico Gonzalez, tornato a disposizione dopo un’assenza di oltre 70 giorni. Eusebio di Francesco cambia invece tre uomini rispetto al 2-2 contro il Como, tra difesa e centrocampo, a caccia di un’impresa che possa addolcire l’unico punto ottenuto nelle precedenti cinque giornate di campionato. La missione richiesta dallo squalificato Thiago Motta di replicare lo stesso atteggiamento affamato della notte di Champions League si nota nei primissimi palloni, anche se ovviamente il Venezia lascia meno campo degli inglesi e quindi per i bianconeri si ripropone presto la “cara vecchia” sfida delle difese chiuse da scardinare. Dusan Vlahovic pare subito voglioso di ripetersi all’Allianz Stadium: mette apprensione ai difensori, esorta i compagni di squadra al pressing collettivo, cerca lo spunto. Al 19’, proprio su un calcio d’angolo conquistato dal serbo, è Khephren Thuram a svettare da torre e a prolungare di testa sul secondo palo per la zampata a rete di Gatti. L’1-0 è solo il secondo gol bianconero su calcio piazzato in questa stagione, una mancanza che stava cominciando a preoccupare nel resoconto prenatalizio.
BENEDETTA TRAVERSA
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Se il gol del vantaggio è solitamente l’evento sblocca-partita in questi casi, alla mezz’ora la vera occasione pericolosa è del Venezia, con Joel Pohjanpalo a liberare Magnus Andersen con una sponda di testa al limite dell’area: conclusione potente del danese e traversa scheggiata, simbolo di una squadra che non ha nessuna intenzione di abbattersi nonostante le evidenti difficoltà. Di Francesco rimpiazza per infortunio Michael Svoboda sostituendolo con Giorgio Altare, mentre la difesa juventina traballa più di una volta dopo il pericolo scampato: il primo tempo non ha in generale nulla di vibrante rispetto alle emozioni europee, ma in generale i padroni di casa creano poco dopo il vantaggio e concedono troppo possesso palla ai veneti, che così acquisiscono fiducia con il passare dei minuti. Giocare col fuoco non conviene, mai.
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SOTTOSOPRA
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Rientrati in campo per la ripresa, i bianconeri al 49’ replicano incredibilmente la rete dell’1-0: Teun Koopmeiners batte il calcio d’angolo, Thuram prolunga di testa e questa volta c’è Kenan Yildiz a insaccare di testa sul secondo palo. Esultanza, linguaccia e poi tutti fermi: il gol è viziato da un tocco di mano del turco e quindi niente bis. Di certo Motta nell’intervallo ha avuto modo di far arrivare frasi motivanti negli spogliatoi della Juventus, perché – senza frenesia, sia chiaro – la squadra mostra un’attitudine ben più creativa e sfiora l’incrocio con un tiro dalla distanza di Thuram. Quello che ancora non funziona, però, è la tenuta dietro, ma questo volta il danno è vero: su una bella combinazione palla a terra Francesco Zampano crossa dalla destra e sul secondo palo Ellertsson anticipa nettamente Nicolò Savona e fulminando Michele Di Gregorio di testa, che smanaccia senza respingere a sufficienza il pallone. È tutto da rifare per i ragazzi di Motta, quindi, e l’operazione riparte con Francisco Conceiçao e Douglas Luiz al posto di Weah e Koopmeiners. Al brasiliano, in particolare, basta un minutino per farsi vedere, quando con un tocco finissimo libera in profondità Vlahovic: Filip Stankovic deve ricorrere al colpo di reni per evitare il 2-1 sulla deviazione accidentale di Jay Idzes. All’83’ chi non riesce a schivare il fuoco amico è però Di Gregorio, che su una punizione dalla trequarti di Hans Nicolussi Caviglia viene bucato proprio da Gatti, che spizza e trova l’angolino. L’Allianz Stadium fischia, Hugeux toglie due difensori per scongiurare la figuraccia e Douglas Luiz sfiora l’incrocio in rovesciata. Quando tutto sembra pronto per la frittata alla veneziana, in pieno recupero il pallone finisce sulla mano di Candela in area ospite: rigore, Vlahovic a spiazzare Stankovic con attributi e l’imbattibilità – almeno quella – è salva. Ma la Juventus, con le piccole, resta piccola.
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