l'essenziale
I congedi per malattia sono in aumento dal 2019, secondo uno studio del Dipartimento di ricerca, studi, valutazione e statistica (DREES) e del Fondo nazionale di assicurazione malattia (CNAM) pubblicato il 13 dicembre 2024.
Invecchiamento della popolazione attiva, aumento del salario minimo… Dal 2010, le interruzioni del lavoro sono in costante aumento. È quanto emerge dallo studio pubblicato il 13 dicembre 2024 dalla Direzione della ricerca, studi, valutazione e statistica (DREES) e dal Fondo nazionale di assicurazione sanitaria (CNAM). Tra il 2010 e il 2019 le interruzioni del lavoro sono aumentate del 2,3% annuo, per poi salire al 3,9% tra il 2019 e il 2023. Inoltre, anche lo scorso anno hanno continuato a crescere le interruzioni del lavoro per infortuni sul lavoro e malattie professionali (AT-MP).
Di conseguenza, le spese legate alle retribuzioni dei dipendenti sono aumentate da 6 a 10,2 miliardi di euro dal 2010. Ciò è dovuto all'aumento dell'età pensionabile, che ha mantenuto gli anziani al lavoro con un rischio maggiore di congedo per malattia, ma anche all'aumento del salario minimo, sul quale sono indicizzate le indennità giornaliere.
Una popolazione attiva che invecchia
Nel 60% dei casi l'interruzione del lavoro è causata da malattia. E in questa vicenda, i più colpiti sono gli anziani. “Durante gli anni 2010, l’aumento delle assenze per malattia è stato particolarmente marcato per i dipendenti più anziani”, rileva lo studio, che specifica che anche la durata delle assenze per malattia è “notevolmente più elevata” tra gli anziani.
Se i dipendenti più anziani si ammalano più spesso è in parte perché lavorano più a lungo. “La partecipazione degli anziani al mercato del lavoro ha continuato a crescere negli ultimi anni, in particolare sotto l’effetto delle successive riforme pensionistiche che hanno spostato l’età pensionabile”, osserva l’INSEE in un sondaggio del 2023. E questa tendenza continuerà: nel 2025, le persone invecchieranno Secondo le proiezioni dell'INSEE, la fascia di età compresa tra i 50 ei 64 anni rappresenterà il 35% della popolazione attiva.
Un salario minimo rivalutato
Secondo fattore nell'aumento della spesa per le retribuzioni da lavoro, la rivalutazione del salario minimo. Dall’ottobre 2021, il salario minimo è stato aumentato più volte per far fronte all’inflazione. Tuttavia, l’indennità pagata dall’assicurazione sanitaria è proporzionale allo stipendio, più è alto, maggiore è l’indennità. E quindi diventa più costoso il congedo per malattia.
Da notare che di questi aumenti beneficiano soprattutto i più giovani, il cui compenso è notevolmente inferiore: 27 euro in media al giorno per gli under 25 e 34 euro per i 25-29enni, contro 36-37 euro per il resto della popolazione.
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