È un appuntamento che si svolge in un clima politico ad alta tensione. Dopo una settimana di laboriosi negoziati all’Eliseo, Emmanuel Macron ha nominato Primo Ministro François Bayrou, succedendo a Michel Barnier, detronizzato da una storica mozione di censura dell’Assemblea nazionale. Questo venerdì, 13 dicembre, il presidente del Raduno Nazionale, Giordano Bardella, ha tuttavia dichiarato che non vi sarà alcuna censura « a priori » non verrebbe votato dal suo partito contro il nuovo governo.
“Non ci sarà alcuna censura a priori”ha detto Giordano Bardella nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina. Una formula che vuole essere prudente ma che riflette anche un calcolo politico assunto dal leader della Rn. Mentre l'Assemblea nazionale è in subbuglio e le maggioranze non si trovano, il partito di Marine Le Pen sembra deciso a giocare la carta strategica dell'attesa.
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Questa posizione contrasta con l'atteggiamento più combattivo adottato da altri gruppi di opposizione. Mathilde Panot, leader dei deputati della France insoumise, ha già annunciato che il suo campo voterà una mozione di censura contro il governo Bayrou. Tra i repubblicani stanno emergendo divisioni interne, con alcuni funzionari eletti che invocano una ferma opposizione, mentre altri sostengono il sostegno condizionato ad alcune riforme.
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Un mandato sotto pressione
François Bayrou, fondatore e presidente di MoDem, è uno storico alleato di Emmanuel Macron. La sua nomina arriva dopo una maratona di consultazioni effettuata all'Eliseo nella speranza di trovare una figura consensuale in grado di riunire una maggioranza relativa. L'ex ministro dell'Agricoltura e sindaco di Pau avrà il compito urgente di presentare il bilancio 2025, ad oggi ancora bloccato, e di portare avanti il cammino delle riforme volute dal Capo dello Stato. Tuttavia, il compito si preannuncia spinoso.
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