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la nomina del successore di Michel Barnier è prevista venerdì mattina; François Bayrou ricevuto all'Eliseo

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Ospite di BFM-TV e RMC questo giovedì mattina, l'eurodeputato Place publique, che guidava la lista del Partito socialista alle ultime elezioni europee, si è congratulato con “si muove nella classe politica”nei giorni scorsi. Che sia stato il primo segretario del PS, Olivier Faure, a chiamare martedì “accettare compromessi” e il “concessioni reciproche” o Emmanuel Macron che ha riunito tutte le forze politiche, escludendo RN e LFI.

“Finalmente stiamo prendendo sul serio i risultati delle elezioni legislative del 7 luglio. Chi ha vinto il 7 luglio? È il fronte repubblicano, il rifiuto di cedere il comando a Le Pen e Bardella”ha stimato l'eurodeputato. Oro per il signor Glucksmann, dal secondo turno delle elezioni legislative“non abbiamo assolutamente rispettato il fronte repubblicano. Come se avessimo vinto a sinistra, come se potessimo continuare come prima dalla parte di Emmauel Macron”si lamentava. “Il risultato è stato dare le chiavi a Marine Le Pen”che ha accelerato la caduta di Michel Barnier votando a favore della censura, ha aggiunto l'eletto.

Per il signor Glucksmann ora c'è “un’opportunità per cambiare i metodi politici e il nostro rapporto con il potere”. “In altre democrazie europee, quando ci troviamo in una situazione come questa, si discute su come trovare la maggioranza”che invita i leader politici a farlo “accetta di parlare con le persone con cui [ils ne sont] non sono d'accordo».

Mentre oggi l’Assemblea nazionale è divisa in undici gruppi parlamentari e tre blocchi più o meno equivalenti, Glucksmann ammette che fino alle prossime elezioni presidenziali “non ci sarà una grande serata”con riforme importanti, per mancanza di accordo politico ma la sinistra deve farlo “gratta, strappa il progresso”. Respinge inoltre l’ambizione di La insoumise di spingere Emmanuel Macron a dimettersi per consentire elezioni presidenziali anticipate. “Per ottenere le sue dimissioni, sprofonderemo nel caos? Una censura, due censure, tre censure… Nel frattempo l'economia è al collasso, il Paese non è governato, i contadini non riescono a scendere a patti con nessuno. Allora cosa facciamo? »chiese.

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