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Adèle Haenel esplode al processo contro Christophe Ruggia: la sua rabbia finalmente spiegata

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Sono queste le accuse che hanno lanciato il movimento #MeToo in Francia: si è svolto questa settimana il processo tra l'attrice Adèle Haenel e il regista Christophe Ruggia. Sul set di Quotidianogli avvocati dell'attrice sono tornati allo spargimento di sangue del loro cliente in tribunale.

Lunedì si è aperto il processo cinque anni dopo Le accuse di Adèle Haenel contro Christophe Ruggia. L'attrice ha quindi sporto denuncia e denunciato “toccante” et “molestie sessuali regolari” mentre era ancora minorenne, nel 2001, sul set del film I diavoli. Fatti fermamente negato dal regista e sceneggiatore. Lo scorso febbraio è stato chiesto un processo contro di lui per violenza sessuale.

Il tono si è alzato rapidamente tra l'accusato e la presunta vittima. Sono state ascoltate rivelazioni scioccanti e i nervi dell'attrice lo erano caduto nel bel mezzo del processo. Infatti, Adèle Haenel è esplosa davanti a quest'uomo, che avrebbe affermato di aver cercato di proteggerla nel mondo del cinema. “Ma stai zitto! – ha urlato allora Adèle Haenel, prima di sbattere le mani sul tavolo davanti a lei e lasciare l'aula. Al termine del processo, a Christophe Ruggia furono chiesti cinque anni di reclusione, di cui due.

Perché Adèle Haenel è esplosa?

Questo mercoledì 11 dicembre 2024, i due avvocati di Adèle Haenel, Maître Yann Le Bras e Maître Anouck Michelin erano presenti sul set di Quotidiano. In particolare sono tornati a ciò che ha provocato la rabbia del loro cliente: Tutti nella stanza lo sentivano crescere […] Il signor Ruggia coglie un momento che deve essere un momento in cui viene a parlare della sua personalità, e coglie questo momento per parlare del nome di Adèle Haenel, per dandosi ancora una volta il ruolo di colui che avrebbe protetto Adèle dicendogli di scegliere quel nome. Ovviamente lo ha fatto esplodere.”ha spiegato il maestro Anouck Michelin.

Secondo il maître Yann Le Bras, Christophe Ruggia avrebbe precisato “Sono stato io a suggerirlo, perché suonava come ‘Adèle H’, faceva riferimento a Truffaut”. Questo momento, originariamente dedicato a “una fase del processo”quindi è scivolato su un commento inaspettato. “C’è una sorta di ricontrollo […] Riprende il controllo su Adèle e per lui è insopportabilespiega l'avvocato. “Riprende il controllo, e diffama il suo nome, per l’ennesima volta”condanna al suo fianco il maître Anouck Michelin.

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