Se i Cityzens hanno fermato l'emorragia delle sconfitte, non sono ancora guariti. La prova è che lo scorso fine settimana sono stati condotti due volte in campo al Crystal Palace prima di reagire e assicurarsi un pareggio (2-2). Non proprio qualcosa di cui vantarsi, ma il germoglio di un orgoglio ormai scomparso da tempo. Un orgoglio che gli inglesi dovranno dimostrare ancora una volta al ritorno in Champions League dove restano reduci da un traumatico pareggio contro il Feyenoord, reo di aver dilapidato un vantaggio di 3 reti a un quarto d'ora dalla fine dei tempi regolamentari (3- 3). Una clemenza che a Torino non potranno permettersi. “La Juve è ancora la Juve in Italia, è la squadra più forte, è un club storico ed è abituato a giocare sotto pressione”.avverte Pep Guardiola che smentisce l'idea che i bianconeri siano meno pericolosi perché inclini ai pareggi in questa stagione (11 su 20 partite in tutte le competizioni, ndr). “Non mi fido dei manichini della Juve. In generale non mi fido mai della Juve, anche se domani arriva con dieci vittorie di fila” lo prese in giro, credendoci “La squadra (di Torino) ha bisogno di tempo per ambientarsi e fare quello che chiede l'allenatore. Non è facile mettere in pratica le novità in fretta, non ho vinto uno scudetto il primo anno a Manchester: poi mi hanno dato fiducia e la storia parla da solo.”
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