Si tratta in particolare di “accumuli formati in un ampio settore meridionale dal vento da nord-ovest e poi da tramontana”. La neve fresca sull'”erba dei pendii ripidi” favorisce le valanghe e “le strade possono essere interessate al di sotto dei corridoi non protetti sopra i 1.500 m”.
Piatti instabili
La prefettura constata il verificarsi di condizioni favorevoli al verificarsi di valanghe, con “lastroni numerosi, facilmente staccabili”. Queste, già formate o in via di formazione, riguardano “tutte le esposizioni, con il vento irregolare che accompagna i rovesci”. «Si possono trovare a quote basse, dai 1.200 ai 1.300 metri circa, a causa delle basse temperature. La presenza di neve compattata può facilitarne l'innesco. Potrebbero essere difficili da individuare, mascherati da uno strato di neve meno ventosa”, avverte il comunicato prefettizio.
“La neve superficiale è farinosa e leggera, e poggia su neve più densa, lavorata dal vento all'inizio dell'episodio”
La copertura nevosa è “continua dai 900 m, in eccesso per la stagione, soprattutto alle basse quote”. “La neve superficiale è farinosa e leggera, e poggia su neve più densa, lavorata dal vento all'inizio dell'episodio. In quota il manto nevoso è reso eterogeneo dal trasporto di questa neve leggera, alternando zone nude ed accumuli. »
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