Notre Dame, il prezioso gioiello gotico di Parigi andato in fiamme nel 2019, riaprirà ufficialmente sabato.
Subito dopo l’incendio, il presidente francese Emmanuel Macron ha preso l’ambizioso impegno di restaurare la chiesa entro cinque anni.
Ecco tutto quello che devi sapere sui giorni a venire.
Cos’è successo finora?
Il 15 aprile 2019 Notre Dame è stata avvolta dalle fiamme. La causa dell’incendio resta un mistero. Secondo gli investigatori si è trattato probabilmente di un incidente, forse una sigaretta accesa o un malfunzionamento elettrico.
La Francia – e gran parte del mondo – si disperarono quando il tetto della cattedrale, vecchia di 860 anni, crollò, spargendo fuliggine sul pavimento di pietra sottostante. Macron l’ha definita una “tragedia terribile” e si è impegnato a ricostruire la chiesa storica “perché è ciò che la nostra storia merita”. Alcuni degli uomini d’affari più ricchi del paese hanno stanziato centinaia di milioni di euro per la restaurazione.
Chi è stato invitato?
La lista degli invitati sarà lunga e illustre, ma il partecipante più notevole sarà Donald Trump. Il presidente eletto degli Stati Uniti ha annunciato che si recherà a Parigi – il suo primo viaggio all’estero dalle elezioni del mese scorso – per quello che sarà “un giorno molto speciale per tutti”.
Si prevede che alla cerimonia parteciperanno circa 50 capi di Stato e di governo.
Un assente degno di nota, però, sarà Papa Francesco. Il pontefice si recherà nell’isola mediterranea francese della Corsica il 15 dicembre, pochi giorni dopo la riapertura, ma salterà una visita nella capitale. Un importante arcivescovo francese ha detto che la “stella” della cerimonia dovrebbe essere Notre Dame stessa, e che il papa non ha voluto distrarsi dall’occasione. Alla cerimonia parteciperanno anche circa 170 vescovi provenienti dalla Francia e da tutto il mondo, insieme a un sacerdote per ciascuna delle 106 parrocchie della diocesi di Parigi.
Cosa succede sabato?
Macron terrà un discorso davanti alla cattedrale intorno alle 18:00 (12:00 ET). L’arcivescovo di Parigi Laurent Ulrich colpirà quindi le porte chiuse della cattedrale con il suo pastorale, un bastone ornato. Una volta aperte le porte, la cattedrale “risponde” al colpo cantando il Salmo 121 – che inizia “Alzerò i miei occhi verso i colli” – per tre volte. Dopodiché le porte si apriranno.
La cerimonia procede poi in tre parti. Innanzitutto il “risveglio” del grande organo, il più grande di Francia, composto da 8.000 canne e 115 registri. In secondo luogo, il “canto dell’ufficio” – una serie di salmi e preghiere, inclusa la Preghiera del Signore. Poi l’arcivescovo darà la benedizione finale e il coro canterà il Te Deum, un inno latino. La funzione sarà seguita da una trasmissione della TV francese che farà la cronaca della ricostruzione della cattedrale.
Per saperne di più sulla riapertura di Notre Dame.
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