FIGAROVOX/MANUTENZIONE – La presa di Aleppo, seguita da un'offensiva verso sud da parte degli oppositori di Bashar al-Assad, riflette il ritorno in forze di Daesh in una regione che l'Occidente ha abbandonato e che stuzzica gli appetiti turchi, spiega lo scrittore-avventuriero.
Patrice Franceschi è uno scrittore, regista ed esploratore. È, tra l'altro, all'origine di numerose missioni umanitarie in zone di guerra, compreso il Kurdistan, e ha scritto in particolare Morire per Kobané (Ecuador, 2015).
FIGAROVOX. – Il 27 novembre, in Siria, gruppi islamici hanno lanciato una vasta offensiva contro le forze del regime di Bashar al-Assad, che fatica ad organizzare la propria risposta. Come vedi questi eventi?
Patrice FRANCESCHI. – Iniziamo definendo il contesto. La presa di Aleppo – così come tutte le attuali avanzate territoriali dei jihadisti a danno del regime siriano – è opera di due entità militari distinte, ma entrambe armate e controllate dalla Turchia: un gruppo islamista, Hay'at Tahrir al-Sham (HTS), utilizzato principalmente per riciclare i sopravvissuti di Al-Qaeda, al-Nusra e Daesh dopo la caduta dello Stato islamico nel 2019, e un gruppo puri mercenari arabi, l’esercito…
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