Mercoledì 4 dicembre, una giornata decisiva per il governo Barnier, con l'esame di due mozioni di censura all'Assemblea nazionale, tra cui è stata adottata quella della sinistra. Sullo sfondo emerge una domanda scottante: Dopo il discorso di Astrid Panosyan-Bouvet, ministro del Lavoro su France Info: quale sarà l'impatto di questi dibattiti sulle pensioni francesi?
Mentre l'Assemblea nazionale ha votato a favore della mozione di censura del governo Barnier, il futuro delle pensioni occupa un posto inaspettato nel dibattito pubblico, riferisce France Info. Dopo la caduta del governo, i pensionati potrebbero vedere le loro pensioni reindicizzate all'inflazione, secondo le regole attuali. Una conseguenza che suscita tante speranze quanto domande sulle ripercussioni economiche a lungo termine. “Questo voto non sta semplicemente privando la Francia di un governo, stiamo privando la Francia di un bilancio”avverte il ministro, prima del voto.
La mozione di censura del PFN è stata finalmente adottata, quindi il progetto di bilancio della previdenza sociale per il 2025 viene annullato e si applicano le regole dell'anno precedente. Il ministro del Lavoro, Astrid Panosyan-Bouvet, ha confermato che questa situazione porta ad un ritorno alla rivalutazione delle pensioni di base in base all'inflazione.
Secondo le stime, questa indicizzazione al 1° gennaio 2025 raggiungerebbe il +3,2%, corrispondente all’inflazione rilevata dall’INSEE. Ciò contrasta nettamente con il progetto del governo, che prevedeva una sottoindicizzazione al +0,8% con un supplemento a luglio per le pensioni inferiori a 1.500 euro. La rimozione di questa misura rappresenta quindi un guadagno immediato per i pensionati, ma un costo di tre miliardi di euro per le finanze pubbliche.
Un divario generazionale nel dibattito
Nonostante questo evidente vantaggio per i pensionati, il Ministro del Lavoro ha insistito sulle sfumature. Ha criticato una visione che considera “miope”, secondo la quale i pensionati sono visti come un blocco omogeneo. “Il 75% dei pensionati sono proprietari di immobili e potrebbero partecipare allo sforzo di risanare i conti pubblici, alla stregua delle persone attive.“, ha detto. Astrid Panosyan-Bouvet ha anche sottolineato che il bilancio proposto dal governo mira a proteggere i pensionati più poveri riducendo la pressione sulle finanze pubbliche.
“Non possiamo dire che ci siano vincitori e vinti. Se la situazione del debito sfugge al controllo, non sarà un bene per nessuno“, ha avvertito il ministro dimissionario di uno scenario che finirebbe per penalizzare tutte le generazioni, compresi i pensionati. Per ironia della sorte, la controversa misura di sottoindicizzazione, introdotta per ridurre il deficit, ha accelerato la caduta del governo Barnier. Marine Le Pen, leader del National Rally, aveva lanciato un ultimatum a Matignon: rinunciare a questo provvedimento pena il voto per la mozione di censura.
Per i pensionati la questione resta quindi aperta: nel breve termine potrebbero beneficiare di un aumento delle loro pensioni. Ma nel lungo termine, questi guadagni rischiano di essere cancellati dalla crescente instabilità economica. Il ministro dimissionario ha avvertito di una situazione in cui “ilLa Francia si troverebbe in un oceano di difficoltà“senza un bilancio né un governo capace di gestirli.
Related News :