Al termine di un incontro finale, martedì 3 dicembre in prima serata, in Place Bellecour, nel centro di Lione, e dopo due giorni di mobilitazione forte e organizzata contro la riduzione dei prezzi del trasporto dei pazienti, gli autisti degli operatori di taxi della zona regione hanno deciso di fermare il loro movimento. “È meglio sospendere le nostre azioni. Siamo riusciti ad attirare l'attenzione e a rilanciare le trattative con il CNAM [Caisse nationale d’assurance-maladie]. Non vogliamo finire nelle notizie per le ragioni sbagliate. Dobbiamo evitare slittamenti”confida Pascal Wilder, rappresentante regionale della Federazione nazionale dei taxi indipendenti.
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Questa epidemia di febbre nasce dalla volontà del governo Barnier, ora in congedo, di costringere i taxi e i trasportatori sanitari a negoziare misure di risparmio con l'assicurazione sanitaria, pena l'imposizione di riduzioni di prezzo. Inoltre, un decreto attuativo del bilancio “Secu” per il 2024 prevede che un paziente non possa più rifiutare, salvo circostanze eccezionali, il trasporto condiviso, pena l'obbligo di anticipare i costi e il rimborso solo sulla base del trasporto condiviso.
Un centinaio di veicoli parcheggiati in Place Bellecour in un'ultima piazzola, mentre fervono i preparativi per la Festa delle Luci per le strade della capitale della Gallia. “I colleghi provenivano dalla maggior parte dei dipartimenti vicini, Ain, Savoia, Alta Savoia, Isère. Siamo riusciti nella mobilitazione. Se ci fermiamo per il momento a Lione, molti di noi hanno deciso di unirsi mercoledì a Parigi, in sostegno del movimento iniziato nella capitale”.annuncia Flavien Pretet, presidente della Maison des taxis du Rhône.
Incendi di pneumatici
Lunedì 2 dicembre al blocco di Lione hanno partecipato più di 1.500 tassisti, secondo le stime della prefettura, 2.000 secondo gli organizzatori. Il giorno successivo erano ancora 400 secondo la prefettura, 500 secondo i professionisti, nei vari cortei che hanno causato notevoli disagi.
Di buon mattino, gli automobilisti si sono radunati sullo svincolo autostradale che collega le autostrade A7 e A450 a sud di Lione, mentre a est un altro gruppo bloccava l'autostrada A43 in direzione Grenoble, e a ovest il blocco dell'uscita della rotatoria di Valvert interrompeva la circolazione Strada metropolitana M6 (ex-A6). I cortei si sono riuniti a mezzogiorno, occupando in entrambe le direzioni la circonvallazione di Lione. Gli assembramenti si sono poi svolti davanti agli ingressi degli ospedali.
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