Di fronte a un governo indebolito, i pensionati dell’Aveyron si stanno mobilitando per difendere il proprio potere d’acquisto, la previdenza sociale e un sistema pensionistico unitario. Nonostante la crescente precarietà, i manifestanti denunciano un orientamento liberale che mette a rischio le conquiste sociali.
“Ciò che sta accadendo in questo momento non ci impedirà di esigere!”, insiste Bruno Giuliani, portavoce della CGT e rappresentante dei pensionati. Di fronte a un governo Barnier in grande difficoltà, sotto la minaccia delle mozioni di censura della France Insoumise e dell'estrema destra, i pensionati non intendono lasciarsi intimidire.
Martedì 3 dicembre a Rodez, davanti alla prefettura dell'Aveyron, un centinaio di loro si sono riuniti per denunciare il continuo calo del loro potere d'acquisto e per difendere la previdenza sociale, i servizi pubblici e l'accesso alle cure. C'erano anche una sessantina di persone che a Millau hanno risposto all'appello nazionale e si sono radunate davanti all'ufficio del deputato dell'Aveyron Jean-François Rousset.
Aumenti insufficienti a fronte dell’inflazione
In caso di caduta del governo, le pensioni potrebbero essere aumentate dell'1,4%, in conformità con la legge sulla previdenza sociale approvata l'anno scorso. Tuttavia, se il governo sopravvive, l’aumento sarà solo dello 0,8% a gennaio, seguito da un secondo aumento dello 0,8% a luglio. Misure ritenute insufficienti in un contesto in cui l'inflazione ha raggiunto il 2,2%. L'associazione intersindacale dell'Aveyron (Solidaires, CGT, CFE/CGC), come le 118 manifestazioni organizzate in tutta la Francia, lancia l'allarme: quasi due milioni di pensionati vivono con meno di 1.000 euro al mese. “È semplicemente miseria”, denuncia Giuliani.
Al di là delle cifre, i sindacati temono uno spostamento verso un modello liberale che distruggerebbe il patto sociale e il sistema pensionistico a ripartizione. “La compensazione del potere d’acquisto è un contratto sociale sancito dalla legge sulla previdenza sociale. Il governo deve rispettarlo”, insiste il portavoce. Secondo lui, le grandi aziende e gli assicuratori puntano sui 353 miliardi di euro che rappresentano le pensioni, ovvero il 13% del PIL, per creare un sistema privato simile a quello degli Stati Uniti, dove il fallimento delle pensioni ha gettato sulla strada milioni di pensionati . I manifestanti temono anche che queste minacce mineranno la fiducia delle generazioni più giovani in questo modello di solidarietà. “Senza questo sistema non saremmo stati altrettanto protetti durante il Covid o di fronte alla crisi degli hedge fund”, ricordano.
Infine, il governo Barnier si trova ad affrontare critiche per le concessioni fatte all’estrema destra, in particolare la riduzione degli aiuti di emergenza agli stranieri privi di documenti. Una decisione denunciata da Bruno Giuliani: “Se una parte della popolazione non viene curata, è tutta la popolazione che rischia le conseguenze delle epidemie”.
I manifestanti hanno anche criticato le grandi aziende che hanno approfittato del denaro pubblico: “La Michelin ha ricevuto 1,4 miliardi di euro, la Carrefour 500 milioni, pagando miliardi agli azionisti. Risultato di questa politica? 300.000 posti di lavoro in pericolo!”
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