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Capital Video: Pensioni: quanto aumenteranno nel 2025 se verrà adottata la mozione di censura?

© Capitale dell'illustrazione / Freepik

I pensionati potrebbero essere i grandi vincitori della crisi politica che la Francia sta attraversando. Mentre il disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale (PLFSS) per il 2025 prevede nel suo articolo 23 a deindicizzazione parziale delle pensioni il 1° gennaio, l'utilizzo dell'articolo 49-3 della Costituzione da parte di Michel Barnier per far adottare il testo senza votazione ha cambiato la situazione. L'esame di due mozioni di censura – presentata dal Nuovo Fronte Popolare (NFP) per il primo, dal Raggruppamento Nazionale (RN) e dall'Unione dei Democratici per la Repubblica (UDR) per l'altro – discussa mercoledì 4 dicembre all'Assemblea Nazionale segnerà di fatto il destino del governo, il bilancio della previdenza sociale… e quindi l’aumento delle pensioni. “L’adozione di una mozione di censura rovescerebbe il governo e comporterebbe il rifiuto del testo del PLFSS di cui il governo si è assunto la responsabilità, e quindi delle disposizioni che modificano l’indicizzazione delle pensioni”conferma l'Assemblea nazionale al Capitale.

Si ricorda che, a seguito dei dibattiti parlamentari e dell'adozione del PLFSS da parte della commissione paritetica (CMP), i funzionari eletti hanno convalidato la deindicizzazione delle pensioni a partire dal 1° gennaio 2025. A partire da questa data, le pensioni di base di circa 17 milioni di pensionati dovranno essere aumentate solo dello 0,8%. Un incremento completato il 1° luglio 2025 da un nuovo aumento dello 0,8% con un recupero nei primi sei mesi dell'anno, ma solo per i pensionati che percepiscono meno di 1.500 euro lordi al mese.

Un aumento delle pensioni di base basato sull’inflazione

Un provvedimento che deve comportare a perdita di guadagno significativo per i gruppi target, ad esempio 20 euro per un ex dipendente con una pensione di 2.800 euro netti al mese… e circa 3,5 miliardi di euro di risparmio per le casse dello Stato. Ciò che le due mozioni di censura depositate non mancano di evidenziare, il RN evocando a “linea rossa” quando la PFN si ribella contro a “tassazione dei pensionati attraverso la deindicizzazione parziale e differita delle pensioni di anzianità”.

Ma quale sarebbe la rivalutazione delle pensioni dal 1° gennaio del prossimo anno in caso di censura governativa? Per l’economista e specialista in finanza pubblica François Ecalle, è semplice: “Non esiste una legge sul finanziamento della previdenza sociale. Ma i fondi continuano a pagare le prestazioni sociali applicando la legislazione attuale”. E il Codice della previdenza sociale stabilisce chiaramente che le pensioni saranno rivalutate il 1° gennaio 2025 sulla base della variazione annuale dei prezzi al consumo escluso il tabacco nel periodo novembre 2023-ottobre 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una formula di calcolo che dovrebbe portare a un aumento delle pensioni di base del 2,2% nel 2025.

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