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Il ministro Alexandre Portier deplora il divieto dei calendari dell'Avvento nelle scuole dell'Aisne

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Su Cnews, lunedì 2 dicembre, il ministro delegato al successo accademico, Alexandre Portier, è intervenuto per reagire alla polemica riguardante il divieto dei calendari dell'Avvento in alcune scuole dell'Aisne. «Ciò che mi sembra importante ricordare è che, in ogni caso, anche prima che per le questioni di convinzioni religiose, il calendario dell'Avvento è innanzitutto una tradizione popolare. Basta andare al supermercato per vederlo”, ha dichiarato il membro del governo, ritenendo che la scuola debba concentrarsi, “sia adesso che anche più tardi”, SU “altre priorità” più fondamentale di questi dibattiti.

La controversia è scoppiata dopo che i funzionari scolastici hanno ricevuto un avvertimento da parte dell'Istruzione Nazionale. Lo sottolinea l'istituzione in una e-mail “L’Avvento è un processo religioso” e ha invitato le istituzioni a rispettare la neutralità laica vietando i calendari dell'Avvento nelle scuole. Questo richiamo ha suscitato l’indignazione di alcuni eletti locali, tra cui il senatore dell’Aisne, Pierre-Jean Verzelen (Les Indépendants, République et Territoires), che ha denunciato, in una lettera indirizzata al ministro dell’Educazione nazionale, Anne Genetet, un provvedimento che prevede in questione “la libertà di insegnamento degli insegnanti di scuola”.

Il resto dopo questo annuncio

Il riflesso di un malinteso delle tradizioni francesi?

Per Pierre-Jean Verzelen questa decisione dimostra la volontà di emarginare il patrimonio culturale del paese. “Il calendario dell’Avvento è entrato a far parte delle nostre abitudini, nella società, ha anche un risvolto molto commerciale. Nelle scuole è visto come uno strumento educativo. Siamo uno Stato laico, siamo una Repubblica, ma abbiamo anche una cultura da preservare”, ha insistito il parlamentare, ricordando le radici cristiane della società francese.

Il resto dopo questo annuncio

Anche Xavier Bertrand, presidente della regione Hauts-de-, ha criticato la decisione. Ha chiamato il divieto“incomprensibile” su X (ex Twitter), aggiungendo: “L’Educazione Nazionale non ha altre priorità oltre all’attacco ai calendari dell’Avvento scolastico e alle nostre tradizioni?! »

In una lettera indirizzata ai referenti della laicità di ciascuna accademia, che Franceinfo ha potuto consultare, Anne Genetet assicura di non essere contraria al loro utilizzo nelle scuole pubbliche, a meno che non comprendano “contenuto esplicitamente religioso”.

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