Risultato finale: Roma-Atalanta 0-2
Svilare 6 – Si sporca i guantoni dopo appena 4 minuti, ma il colpo di testa di Retegui non lo impensierisce neanche. Reattivo in un paio di occasioni sempre su Retegui e su De Ketelaere, mostra come ormai di consueto grande affidabilità tra i pali. Incolpevole sulle due reti subite.
Mancini 5 – Ferma gli attaccanti dell’Atalanta con le buone e spesso anche con le cattive. È quasi sempre efficace, e questo è ciò che conta, ma sul gol di Zaniolo ha il demerito di farsi ingenuamente anticipare nel colpo di testa. Senza dimenticare il gol sbagliato in spaccata dinanzi a Carnesecchi.
Hummels 6,5 – Finalmente l’Hummels in versione Borussia Dortmund che ogni appassionato di calcio ha imparato ad apprezzare. Leader assoluto della difesa a tre della Roma, il tedesco stavolta disputa una prova impeccabile: vedi l’anticipo su Retegui al 40′ o l’intervento sul cross di De Ketelaere al 59′ (Dal 74′ El Shaarawy 5,5 – ElSha entra per portare un po’ di scompiglio nella metà campo avversaria, ma di lui non si ricordano particolari guizzi).
Sono le 6 – Pulito e puntuale nelle chiusure, è il difensore che si vede meno nel terzetto capitolino. Il che può anche essere un bene visto che nella sua prestazione non ci sono particolari macchie o sbavature.
Alfabetizzazione 5 – Kolasinac e Ruggeri ne limitano di parecchio il raggio d’azione, poi ecco la macchia che decide la partita in negativo: è sua la deviazione (involontaria) sul piattone di De Roon, così come era stata sua la respinta corta a favorire il tiro dell’olandese (Dal 72′ Saelemaekers 6,5 – Il belga entra molto meglio rispetto a El Shaarawy, mettendo fin da subito un po’ di pepe al gioco della Roma. A dir poco invitante il pallone che Mancini non riesce a capitalizzare sotto porta).
Konè 6 – Mostra ancora una volta personalità, grinta e muscoli in mezzo al campo. Parte più bloccato, ma piano piano si stacca cercando spazi in avanti. Nella sua partita c’è anche un gran tiro da fuori che lambisce l’incrocio dei pali.
Paredes 6 – Se l’argentino si è ripreso la titolarità in mezzo al campo, un motivo ci sarà pure: contro l’Atalanta, ad esempio, è fondamentale il suo lavoro di copertura per andare a sostenere i difensori centrali. Neanche lui rinuncia alla conclusione da fuori, come si vede dopo appena 4 minuti.
Cristante 5,5 – È la sorpresa di formazione rispetto agli undici di Londra e il suo peso a centrocampo aiuta sicuramente la Roma a tenere testa ai palleggiatori dell’Atalanta, soprattutto nel primo tempo. Cala vistosamente alla distanza e alla fine esce per un problema fisico (Dall’82’ Soulé sv).
Angelino 5,5 – La sfida con Bellanova prometteva spettacolo, almeno sulla carta, tuttavia né da una parte né dall’altra è arrivato il contributo offensivo che ci si aspettava. Piuttosto bloccato.
Dybala 6,5 – Le sue due imbucate per Dovbyk, tra primo e secondo tempo, avrebbero meritato tutt’altra sorte. Lampi nel buio di una Roma che, là davanti, ha ancora tremendamente bisogno della sua Joya per accendere la lampadina. Un po’ troppo nervoso nel finale (Dall’82’ Zalewski st).
Dovbyk 5 – Ci mette il fisico, la voglia e l’impegno, ma alla fine perde il duello con Hien e con gli altri difensori dell’Atalanta. Due occasioni, una clamorosa, e neanche un tiro in porta degno di nota (Dal 62′ Shomurodov 5.5 – I risultati non cambiano: l’attacco della Roma non fa mai male alla difesa della Dea. Non può essere lui il vice-Dovbyk).
Claudio Ranieri 6 – Riparte dalle certezze di Londra con Cristante unica novità. La sua Roma tiene botta contro un’Atalanta superiore a livello tecnico, morale e mentale, ma il gol di De Roon la scioglie facendo riemergere le insicurezze del passato. Peccato, perché per 60-70 minuti i giallorossi se l’erano giocata alla pari. In sintesi: passi avanti dal punto di vista del gioco, ma ancora non basta. A Ranieri servono punti.
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