L'audiovisivo francese non ha finito di conoscere le rivoluzioni. Arcom prevede di modificare la numerazione dei canali TNT la prossima primavera. I canali di notizie sono gli obiettivi principali. Oggi LCI è presente sul canale 26, France Info TV 27, BFMTV 15 e CNews 16. L'obiettivo sarebbe quello di riunire i canali LCI e France Info TV, BFM TV e CNews per creare un “blocco di canali info”.
Non si tratta di creare un blocco di canali per bambini, né di documentari, né tantomeno di sport. Non si tratta nemmeno di avvicinare il canale pubblico parlamentare, il canale 13, a France Info TV. M6 avrebbe potuto anche prendere il posto di TF1 sul canale 1. Tutta la numerazione quindi non viene messa in discussione. Ma l'informazione. La TV è la principale fonte di informazione per i francesi. Il 39% di loro guarda i canali di notizie ogni giorno. Il presidente di Arcom Roch-Olivier Maistre, davanti alla commissione cultura del Senato, ha giustificato il suo progetto di creare questo blocco di canali di informazione, “nell’interesse pubblico”. Tuttavia, secondo un sondaggio di BFMTV, l’81% dei francesi non vuole questo cambiamento.
La DTT è la modalità di ricezione esclusiva per il 19% delle famiglie in Francia, ma per il 47% nel Regno Unito, per il 42% in Germania, per il 54% in Spagna, per il 66% in Italia. I francesi sono favorevoli all'accesso alla televisione tramite Internet box al 58%. Dovrebbe quindi seguire la battaglia delle scatole.
Questo cambiamento di numerazione dovrebbe scuotere gli ascolti dei canali di informazione in un momento in cui CNews è diventato il principale canale di notizie in Francia. TF1, proprietario di LCI, stima che se il suo canale di notizie si trovasse accanto a BFMTV e CNews, potrebbe guadagnare dal 20 al 30% dell'audience, beneficiando di un riflesso di zapping.
Una nuova regola nell'audiovisivo
Se i canali BFMTV e CNews si posizionano molto prima di LCI e France Info TV, è perché la CSA (Arcom) aveva creato una regola istituendo la DTT: i canali sono stati messi in ordine di arrivo. Molti non credevano nella TDT gratuita. BFMTV, con Alain Weill, ha subito colto l'occasione. I-Télé ha poi osato abbandonare il sistema a pagamento dei canali d'informazione, e LCI, che era il primo canale d'informazione creato nel 1994 su un modello a pagamento, non ha voluto quello gratuito offerto dal CSA. L’autorità di regolamentazione era alla ricerca di alleati per lanciare il suo nuovo sistema e quando LCI ha voluto cambiare idea nel 2014, eravamo solo due membri dell’autorità, decisamente troppo minoritari, per voler autorizzare LCI alla DTT gratuita.
Il resto dopo questo annuncio
Il CSA voleva, in un certo senso, punire TF1 per non aver creduto nel suo sistema. Solo molto più tardi, il 5 aprile 2016, LCI ha potuto trasmettere in chiaro, tranne che tre mesi dopo, il 6 luglio 2016, la CSA ha autorizzato la creazione di France Info che ha iniziato la sua trasmissione in chiaro su TNT a settembre. 1, 2016.
Tanta energia per influenzare la scelta dei francesi
Ciò ha interrotto il trattamento delle informazioni su ciascuno dei canali di notizie e il CSA li ha invitati a non avere lo stesso trattamento delle informazioni ma ad orientarsi maggiormente verso i dibattiti. Ciò che viene criticato oggi, soprattutto contro CNews. Se il pubblico favorisce CNews, le critiche piovono, le sanzioni si susseguono e, come se questo canale dovesse essere preso con una tenaglia, arriva lo stravolgimento della numerazione. Si tratta anche di promuovere un servizio pubblico, come France Inter, potenziato dal fatto di avere il maggior numero di frequenze distribuite in tutta la Francia rispetto alle altre radio?
Quando intervengono i parlamentari
Un rapporto parlamentare ha sostenuto il desiderio di Arcom di dare una scossa al panorama audiovisivo. Propone che France Info, in quanto canale pubblico e per compensare il calo del suo pubblico, occupi il primo posto in questo futuro blocco di canali di informazione nella numerazione dei canali al posto 12 o 14. La deputata Sophie Taillé-Polian (Val- de-Marne, Génération.s) del NFP e Céline Calvez (Hauts-de-Seine, Renaissance) sono i co-firmatari. Sophie Taillé-Polian, che ha sempre rifiutato il dibattito su CNews, ha pubblicato su X il 25 novembre il suo intervento all'Assemblea nazionale: «La radiodiffusione pubblica è il mezzo di cui i francesi si fidano di più, abbiamo un pubblico molto vasto… aziende in crescita, estremamente dinamiche e innovative che attraggono e si uniscono intorno a loro, fanno del bene al nostro Paese… »
Il deputato aggiunge: “Eh sì, il pluralismo di C8 e CNews lo sappiamo bene, sì… Insieme non fanno il 6% degli ascolti mentre il servizio pubblico ne fa più del 30”. Noterò un commento sotto il suo post: “C'è chi dice che il 6% del pubblico con 100 milioni, ma il 30% con 4 miliardi di euro di tasse francesi… questo non parla di servizio pubblico…” Sono gli alleati del deputato all'interno del PFN, LFI, che hanno appena proposto di eliminare dal codice penale il reato di sostegno al terrorismo, denunciando un'insufficiente tutela della libertà di espressione. Anche Céline Calvez (Hauts-de-Seine, Renaissance) si è fatta notare questa settimana su X: “Grazie al Ministro @AGenetet per aver ricordato la necessità del programma di educazione alla vita affettiva, relazionale e sessuale, i suoi obiettivi e il suo adattamento ad ogni età… E per aver ricordato chiaramente che la “teoria del genere” non esiste… Basta! discorsi reazionari! »
Tante energie per dare una scossa al settore audiovisivo francese, la numerazione dei canali d'informazione, per influenzare la scelta dei francesi di avere il telecomando. Per combattere una delle più grandi piaghe della società, l’accesso alla pornografia, non c’è più nessuno. Vietato dalla televisione, ma libero accesso ai nostri figli. È più difficile combattere? È meno ideologico? Sarebbe un onore per la nostra azienda.
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