Edoardo Bove si accascia, forse uno scontro di gioco con Dumfries poco prima, un colpo fra torace e milza, forse dell’altro, un malore. Bisogna indagare. Il primo bollettino dell’ospedale di Careggi esclude danni acuti cardiologici o neurologici. «Il nostro sistema di controllo preliminare è il più efficace al mondo, negli anni ha portato una netta diminuzione di morte improvvise nello sport assicura Claudio Pecci, direttore sanitario di Mapei Sport . Non tutte le patologie, però, possono essere riscontrate. Certamente quanto accaduto non è dovuto all’inefficacia dei controlli preliminari, ma proprio per questo è necessario per non dire fondamentale seguire una rigorosa periodicità dei controlli, perché il vero pericolo è dato dalle patologie intermittenti che non si manifestano costantemente. Per quanto riguarda Bove, però, è necessario attendere di sapere cosa è realmente successo: per salvare la vita ad un ragazzo è necessaria la velocità, brutta consigliera per fare delle valutazioni attendibili e serie».
Insomma, bisogna conoscere i fatti: si parla solo dopo aver tra le mani elementi, numeri e cartelle cliniche. Nel nostro Paese esistono due leggi che sono invidiate in tutto il mondo.
Quella sulla idoneità sportiva del 18 febbraio del 1982, e quella per gli atleti professionisti, la cosiddetta Legge 91 del 1995, che prevede una infinità di esami, che sicuramente anche la Fiorentina ha fatto eseguire al suo Edoardo.
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