Era un comunicato stampa secco che confermava, domenica 1È Dicembre, alle 20.40, la notizia diffusa un'ora prima dall'agenzia di stampa Bloomberg: Carlos Tavares, direttore generale (DG) di Stellantis, lascia il gruppo automobilistico “con effetto immediato”. Si è riunito ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, il consiglio d'amministrazione che, secondo una fonte francese, ha deciso all'unanimità la partenza del manager.
Il capo 66enne, che voleva terminare il suo mandato nel gennaio 2026, non ha avuto altra scelta che dimettersi. L'importo del risarcimento, previsto dal suo contratto, non è stato ancora rivelato. John Elkann, presidente del consiglio di amministrazione e rappresentante della famiglia Agnelli, maggiore azionista dell'azienda, ha ringraziato chi ha creato Stellantis riunendo PSA e Fiat-Chrysler nel 2021 “per averci avviato sulla strada della creazione di un gruppo globale nel nostro settore”, secondo il comunicato stampa. Senza ulteriori effusioni.
Non è stato reso noto nemmeno il nome del suo successore. E per una buona ragione non è stato ancora scelto. John Elkann, 48 anni, subentrerà ad interim alla guida di un comitato esecutivo riorganizzato. La composizione di questa commissione temporanea non è stata comunicata. “Il processo di nomina del nuovo amministratore delegato permanente, gestito da un apposito comitato del consiglio di amministrazione, è ben avviato, si sforza di rassicurare il comunicato stampa, e sarà completato nella prima metà del 2025”.
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Questo processo è stato avviato alla fine di settembre. Secondo le nostre informazioni, due personalità sarebbero state contattate internamente: il francese Maxime Picat, direttore degli acquisti, dopo aver gestito le attività europee del gruppo, e l'italo-brasiliano Antonio Filosa, patron di Jeep, nominato direttore delle attività nel Nord America nel mese di ottobre. Potrebbero esserci anche candidati esterni.
Ciò che ha fatto precipitare la decisione del consiglio di amministrazione di Stellantis, quando, in un'intervista a Echiha detto Carlos Tavares il 13 ottobre “hanno il sostegno unanime del consiglio e del suo presidente” versare “sprint al 2026” e finire il suo mandato? Avrebbe allora compiuto 68 anni “una buona età per andare in pensione” e finalmente soddisfare “una richiesta di sua moglie”come aveva indicato alla stampa a Sochaux (Doubs) qualche giorno prima.
Il “lungo termine” contro lo “sprint”
La decisione degli azionisti di separarsi dal capo emblematico – che in grande difficoltà ha girato attorno a PSA e Opel ed è riuscito nella fusione con Fiat – non è collegata ad un ulteriore peggioramento dei risultati del gruppo. Al contrario, “Stellantis conferma gli obiettivi presentati alla comunità finanziaria il 31 ottobre 2024”, indica il comunicato stampa.
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