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OM: Ravanelli fissa gli obiettivi della società

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L'estate scorsa, l'Olympique de Marsiglia ha formalizzato l'arrivo di Fabrizio Ravanelli in qualità di consigliere istituzionale e sportivo. Un ritorno al club per l'ex attaccante italiano, che si è distinto tra il 1997 e il 2000 con la maglia dell'Olimpo. Sebbene non abbia vinto un titolo da giocatore, Ravanelli ora ha grandi ambizioni per il suo ruolo manageriale.

La Champions in vista

“Voglio riportare il club al posto che merita. L'OM deve giocare in C1 ogni anno. Voglio essere ricordato come un giocatore che ha dato tutto, ma anche come un leader la cui presenza ha coinciso con l'inizio di una nuova vita per l'OM”, ha detto Ravanelli a Le Parisien. Lo shock di domenica sera contro l'AS Monaco (20:45) sarà un passo importante per confermare queste ambizioni. Una vittoria consentirebbe all'OM di superare l'avversario e portarsi al secondo posto nella classifica della Ligue 1, un passo avanti verso la qualificazione ricorrente alla Champions League.

Un ruolo chiave all'interno del club

Il contributo di Ravanelli non si limita alla sua ambizione. In conferenza stampa, l'allenatore dell'OM Roberto De Zerbi ha elogiato la sua importanza all'interno del club: “Ravanelli è decisivo all'interno dello staff, soprattutto perché ha giocato qui, con la sua personalità, la sua intelligenza, sa intervenire al momento giusto, usando le parole giuste. Per la società, i suoi dirigenti, ma anche per noi del territorio , è lì con noi durante il greening. Per noi è una risorsa umana importante.” Spinto da questa collaborazione tra i suoi leader e il suo staff, l’OM spera di ritrovare consistenza nell’élite europea. Ravanelli, attraverso la sua visione ed esperienza, potrebbe essere l'uomo che guiderà il club verso un nuovo capitolo della sua storia.

Lo scorso settembre durante un'intervista rilasciata a Provenzail perugino ha parlato del suo ruolo di consigliere istituzionale e sportivo di Pablo Longoria. “Sono consigliere del presidente, a livello istituzionale e sportivo. Condivido le sue idee, come ho detto, gli do la mia opinione, i miei consigli. Non sono qui per rispondere 'amen' a tutto quello che dice quando non lo faccio”. Non sono d'accordo. Per questo ha voluto che andassi con lui, perché anche se saremo sempre allineati a livello istituzionale, sono qui anche per sviluppare le mie idee, il mio spirito, non solo con i giocatori ma anche con i tifosi e diversi attori della città… È un ruolo completo, perché parlo anche con i giocatori, come ho fatto con Neal Maupay su certi movimenti“, spiega. “Mi piacciono queste responsabilità perché mi danno un senso di appartenenza. Quando accolgo i giocatori a Marignane, sono il primo a far loro capire cos'è l'OM, ​​a spiegare loro come andrà a finire per loro a Marsiglia, e come loro. deve aderire al progetto.”

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