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«Non va bene»: sorprendentemente coraggiosa, Émilie Dequenne racconta la sua lotta contro un cancro aggressivo

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L'attrice Émilie Dequenne sta affrontando una ricaduta del cancro, diagnosticato più di un anno fa.

Combattiva, ha tuttavia subito un trattamento molto pesante che l'ha tenuta lontana dalle riprese.

È lei il soggetto del “Ritratto della settimana” di Audrey Crespo-Mara questa domenica, 1 dicembre, in “Sept à Huit”.

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Dalle sette alle otto

Émilie Dequenne sente il bisogno vitale di parlare del suo cancro e raccontare la lotta che conduce da più di un anno contro la malattia. Sebbene lo scorso aprile avesse annunciato l’inizio della remissione, quest’autunno dovrà affrontare una nuova dura prova: “Stavo vedendo il mio medico per verificare i progressi del trattamento. Sfortunatamente, non sta procedendo bene. C'è una parte del mio cancro che risponde ai farmaci e un'altra che non risponde, o addirittura progredisce. E la parte che avanza è maggiore della parte che si riduce.”

Un cancro molto raro

L'attrice belga, 43 anni, deve quindi riprendere la chemioterapia ed essere ricoverata in ospedale. “Perderò di nuovo i capelli.”spiega nel video “Sept à Huit” all'inizio di questo articolo. Dopo solo pochi mesi di tregua, la sua vita precedente sta per essere sconvolta ancora una volta, e forse per molto tempo: “Parliamo solo di remissione, mai di cura”.

Nell'agosto del 2023, questa madre ha scoperto un po' per caso questo cancro, un adrenocorticaloma, che colpisce una ghiandola sopra il rene. “Stavo filmando. Avevo mal di pancia, mi sentivo molto stanco.” Una serie di esami rivela a “massa”che risulta essere un tumore estremamente raro, che colpisce una o due persone su un milione. A questo annuncio pensa ai suoi genitori, più che a suo marito o a sua figlia. “Ero terrorizzato, avevo l’impressione che mi avessero dato sei mesi di vita”ricorda Émilie Dequenne. Ha subito rapidamente un'operazione molto importante.

Ottimismo immancabile

Rivelato nel Rosetta dei fratelli Dardenne a soli 17 anni, film per il quale vinse il premio come migliore attrice al Festival di Cannes, il prodigio del cinema dovette fermare tutti i suoi progetti. “All’epoca era violento, il mio mondo è crollato”ammette, sull'orlo delle lacrime, aggiungendo: “Sono molto circondato, ma nella sofferenza c’è una sorta di estrema solitudine”. Si l’“disattenzione” le manca, resta ottimista: “Sono molto fortunato nonostante tutto. Un destino straordinario.”

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I trenta farmaci che deve prendere ogni giorno le danno le vertigini e la mettono in una nebbia mentale, arrivando addirittura a impedirle di leggere un libro. Quotidianamente tra casa e l'ospedale, Émilie Dequenne, ritrovando il sorriso, desidera tuttavia rendere omaggio ai medici che la seguono e al personale “assolutamente geniale” dell'Istituto Gustave Roussy (Val-de-Marne), il primo centro oncologico in Europa.


ZS | Commenti raccolti da Audrey Crespo-Mara

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