Giovedì, al termine della giornata di dibattito, i deputati non hanno potuto votare il disegno di legge volto ad abrogare la riforma delle pensioni. Il testo, difeso da La France insoumise, ha suscitato grandi tensioni, tanto che alcuni eletti sono arrivati quasi alle mani.
Una grande delusione. Questo è stato il sentimento dei deputati della France insoumise, e più in generale del Nuovo Fronte Popolare, questo venerdì a mezzanotte, in fondo alla nicchia parlamentare della LFI nell'Assemblea Nazionale.
Dopo una giornata di dibattito sull'abrogazione della riforma delle pensioni, testo difeso da Ugo Bernalicis, i parlamentari non hanno potuto votare il disegno di legge.
Per bloccare e rallentare l'esame del disegno di legge ribelle, i deputati del campo presidenziale, MoDem, Ensemble pour la République, Horizons e La Droite Republicane avevano presentato quasi 1.000 emendamenti, per allungare i dibattiti e aumentare il numero degli interventi.
Dibattiti tesi
Nell'Emiciclo i dibattiti si sono rivelati tesi e hanno portato a diverse sospensioni delle sessioni. Denunciando costantemente “l’ostruzione del campo macronista”, i deputati della LFI hanno criticato i “metodi criminali”.
“Avete definitivamente distrutto l'idea di una nicchia parlamentare nella Costituzione”, ha lanciato il deputato delle Bouches-du-Rhône Manuel Bompard ai suoi colleghi di centro. Spero che il più presto possibile anche il vostro governo diventi storia e che si ritorni alla normale pratica democratica”.
Al culmine di una giornata di dibattito infruttuosa, due deputati sono quasi venuti alle mani. Durante l'ennesima sospensione della sessione, il deputato eletto Nicolas Turquois, del gruppo dei Democratici, si è scagliato violentemente contro il socialista Mickaël Bouloux, prima di avvicinarsi all'Insoumis Antoine Léaument.
La vendetta della LFI
Anche se non è ancora riuscita a ottenere un voto sulla riforma delle pensioni, La France insoumise ha denunciato giovedì la strategia del campo presidenziale che, secondo Mathilde Panot, “ruba due anni di vita ai francesi”.
Di fronte a questo fallimento, i ribelli hanno promesso di “prendersi la loro vendetta” censurando presto il governo di Michel Barnier. “Ci vediamo questo mercoledì per censurare il governo Barnier e porre fine al pensionamento a 64 anni”, ha dichiarato il presidente del gruppo LFI sur X.
Il Primo Ministro potrebbe infatti decidere di far scattare la 49.3 per far approvare il bilancio della Previdenza sociale senza voto dell'Assemblea questo lunedì, esponendosi ad una mozione di censura della sinistra, che la RN minaccia di votare.
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