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“Nessun shutdown all'americana” malgrado il rischio di crisi finanziaria, conferma Astrid Panosyan-Bouvet

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09h01, le 29 novembre 2024modificato in

09h26, le 29 novembre 2024

Ospite dell'intervista di La Grande Europe 1-CNews questo venerdì, il ministro del Lavoro e dell'Occupazione risponde alle preoccupazioni sul voto sul bilancio 2025, al centro delle discussioni dei parlamentari. Se per lei “la Francia sta entrando in un'incognita che potrebbe far precipitare una crisi finanziaria e uno scenario greco”, non ci sarebbe alcun “shutdown in stile americano”.

Verso una tempesta finanziaria? Si delineano diversi scenari, mentre il governo di Michel Barnier potrebbe essere censurato se non riuscisse a convincere i parlamentari a votare il bilancio 2025. Senza un accordo, è molto probabile anche quella di una semplice riduzione del bilancio 2024, che spingerebbe la Francia verso una situazione finanziaria crisi. “Questa tempesta è che non avremmo un budget”, avverte Astrid Panosyan-Bouvet, ministro del Lavoro e dell'Occupazione, ospite dell'intervista di La Grande Europe 1-CNews questo venerdì.

“Quindi non si tratterebbe di un lockdown all’americana con dipendenti pubblici non pagati, ospedali che non funzionerebbero, ma anzi sarebbe una difficoltà a poter esercitare le funzioni essenziali dello Stato Tutto ciò costituisce un rischio di instabilità politica che potrebbe far precipitare una crisi finanziaria”, afferma il ministro al microfono di Romain Desarbres.

Invito alla responsabilità

Si riferisce in particolare all'aumento dei tassi d'interesse per la Francia, che significherebbe più prestiti e maggiori oneri finanziari per le imprese e le famiglie. “Quindi nessuno ha alcun interesse a entrare in una diapositiva con un enorme sconosciuto”, aggiunge. Il ministro chiede quindi la responsabilità delle forze politiche nel votare il bilancio ed evitare scenari catastrofici.

“Tutti fanno pressione, compresi i partiti che sono stati al governo come il Partito Socialista. Quindi dico semplicemente che c’è molta strada da fare tra il risanamento delle nostre finanze pubbliche e un giusto compromesso da trovare, perché altrimenti, è un vero e proprio sconosciuto in cui nessuno ha interesse a ritrovarsi”, conclude Astrid Panosyan-Bouvet.

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