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Antoine Armand si dice pronto a “fare un gesto”

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Il ministro dell'Economia, Antoine Armand, ha parlato giovedì 28 novembre, su BFMTV, di possibili concessioni, in particolare sull'imposta sull'elettricità, per evitare “una tempesta” politica e di bilancio in Francia.

© Bloomberg / Collaboratore

– Antoine Armand prevede il peggio in caso di censura governativa

Antoine Armand prevede il peggio in caso di censura governativa. Invitato sul set di BFMTV, giovedì 28 novembre, il ministro dell'Economia ha messo in guardia dal rischio di “stallo” dell’economia francese senza bilancio. “Ci sono stati sviluppi in questo bilancio sulle piccole pensioni, sulla riduzione dei contributi, e il primo ministro ha annunciato che potrebbe essercene uno sull’elettricità, questa discussione merita di essere tenuta”ricordò, dicendo a se stesso “pronto per le concessioni”. Si le aumento dell’imposta nazionale sui consumi finali di energia elettrica è una delle sue linee rosse, Antoine Armand ha indicato che il governo lo era “pronti a fare un passo avanti sull’elettricità”.

“Ma non deve essere fatto a tutti i costi, deve essere fatto rispettando il budget che abbiamo perché se superiamo tutti gli obiettivi di bilancio è inutile dire che stiamo aggiustando i conti”ha aggiunto il ministro. Lo ha assicurato il capo di Bercy “le trattative sono in corso” riguardo a questo. “È questo gesto che dobbiamo considerare molto seriamente, che dobbiamo discutere e su cui bisogna fare una proposta, come ha detto il Primo Ministro”.

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I senatori ignorano l’aumento della tassa sull’elettricità

Il rifiuto del bilancio avrebbe la conseguenza di trascinare il Paese verso il basso “il sentiero dell’ignoto”, “degradazione”, “Lo sconvolgimento del Paese, il salto nell’incognita di bilancio, economica e finanziaria”ha avvertito il ministro dell'Economia. Il Senato, con una maggioranza di destra, ha votato nella notte tra il 26 e il 27 novembre un emendamento alla legge finanziaria per il 2025 del relatore generale sul bilancio, Jean-François Husson, che prevedeva di eliminare l'aumento delle tasse sull'elettricità. Ricordiamo che il governo prevede di aumentare il livello dell’imposta nazionale sul consumo finale di elettricità (TICFE) oltre la soglia pre-crisi energetica, a 32 euro per megawattora.

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