Il governo è in procinto di revocare alcune misure di bilancio per evitare la censura? È quanto ha suggerito il ministro francese dell'Economia e delle Finanze, Antoine Armand.
Giovedì ha dichiarato di essere disposto a fare “concessioni” sui testi di bilancio per evitare la “tempesta” economica e finanziaria che, a suo avviso, deriverebbe dalla caduta del governo.
“Una situazione estremamente grave”
“Quali siano le nostre differenze di valori, oggi ci troviamo di fronte ad una situazione estremamente grave per il Paese. Il primo ministro ha parlato di tempesta. Non è una parola scelta a caso, è una parola che ha una risonanza finanziaria, economica e di bilancio”, ha dichiarato il ministro ai media BFMTV e RMC.
Ha menzionato in particolare l'imposta sull'elettricità, il cui aumento previsto è considerato “inammissibile” dal Raggruppamento Nazionale, che conta il maggior numero di eletti nell'Assemblea Nazionale.
Possibile censura
La sinistra e l'estrema destra potrebbero far cadere il governo, votando insieme una mozione di censura in caso di ricorso da parte del governo all'articolo 49.3 della Costituzione sul bilancio della previdenza sociale o a quello dello Stato.
Minacciando di votare per la censura con la sinistra, la leader dell'estrema destra francese, Marine Le Pen, ha chiesto “impegni chiari e fermi sull'abbandono dei 3 miliardi di euro di aumenti del prezzo dell'elettricità (al bilancio dello Stato), sulla abbandono della de-rimborso dei nuovi farmaci e della deindicizzazione delle pensioni” sull’inflazione.
Recentemente diverse voci si sono levate per fare pressione sul governo e chiedere le dimissioni di Emmanuel Macron, come quelle del centrista Charles de Courson e del sindaco di LR di Meaux Jean-François Copé.
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