Nonostante abbia subito due gol nel finale perdendo 2-3 contro il Benfica, c’erano ancora molti aspetti positivi da estrarre dall’ultima uscita di Champions League dell’AS Monaco, in una partita in cui ha giocato gli ultimi 30 minuti con 10 uomini.
La partita
Optando per il suo 4-2-3-1 base per questo scontro di alto profilo davanti a quasi 14.000 spettatori, Adi Hutter ha scelto una formazione entusiasmante per affrontare gli Eagles ad alta quota, con Caio Henrique e Lamine Camara che si sono aggiudicati in particolare inizia.
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Dopo un inizio strepitoso, i Monegasques hanno subito messo in vantaggio gli ospiti dominando i primi scambi.
Hanno sfruttato al massimo questa superiorità portandosi in vantaggio in 13 minuti grazie a Eliesse Ben Seghir, che ha coronato una mossa fluida.
Il Benfica prova a rispondere subito prima che l’ASM ritrovi la sua verve offensiva, con Ben Seghir e Maghnes Akliouche che lanciano entrambi tiri che vanno oltre la traversa.
Radoslaw Majecki in porta ha poi colto l’occasione per negare Angel Di Maria e Nicolas Otamendi per garantire al Monaco il vantaggio nell’intervallo.
La seconda strofa inizia in modo selvaggio, con Breel Embolo che colpisce il palo, Vangelis Pavlidis pareggia per il Benfica dopo un errore di Henrique ed entrambe le squadre si vedono annullare un gol per fuorigioco entro 10 minuti dalla ripresa.
Le cose hanno preso una svolta frustrante per il Monaco quando Wilfried Singo è stato espulso dopo aver ricevuto un secondo giallo verso l’ora.
A loro merito, però, Les Rouge et Blanc hanno continuato a spingere e successivamente hanno ripreso il vantaggio grazie al magistrale tiro di Soungoutou Magassa.
Anche se stavano facendo un ottimo lavoro nel tenere duro e nel rappresentare una minaccia in avanti anche se in inferiorità numerica, un paio di gol nel finale di Arthur Cabral e Zeki Amdouni hanno portato la squadra ospite a una vittoria drammatica.
In effetti, questo finale crudele è stato un vero duro colpo dopo tutto il loro duro lavoro ed eroismo. Ma la squadra ha tutte le ragioni per essere orgogliosa dei propri sforzi, in una serata in cui il Monaco perdersi ancora una volta si è rivelato costoso.
Il resoconto di Hutter
“Sono ovviamente deluso dal risultato perché dopo una buona partenza, dove avremmo meritato di condurre, abbiamo commesso degli errori con la palla. Siamo colpevoli di questo. Poi ci siamo ritrovati con 10 uomini dopo l’espulsione di Wilfried, ma abbiamo continuato a comportarci bene”, riflette il tattico austriaco.
“Avremmo dovuto difendere meglio nella nostra zona e siamo stati puniti con i due gol a fine partita, dove non abbiamo difeso bene come squadra. Ciò rende questo risultato ancora più frustrante perché eravamo in vantaggio per 2-1. Avremmo meritato almeno il pareggio, ma il Benfica negli ultimi minuti ha cambiato lo scenario della partita. Una sconfitta in un momento è sempre dura, ma dobbiamo accettarla perché siamo ancora in corsa per la qualificazione”.
Statistiche chiave
In termini di numeri, è il Benfica a detenere il primato in termini di gol attesi (3,04 a 1,69), tiri totali (18 a 11), tiri in porta (8 a 5), tiri dentro l’area (13 a 6) e tocchi dentro. area (35 a 29) mentre l’ASM era in vantaggio nei duelli vinti (51 a 48), nelle intercettazioni (22 a 14), nelle rimesse (26 a 18) e nei contrasti vinti (12 a 10) ha illustrato quale sia stata l’espulsione di Singo a fare la differenza, poiché ha costretto l’ASM a rinunciare a molto slancio offensivo per concentrarsi invece sulla difesa.
OM attende
Dopo aver subito la prima sconfitta in UCL in questa stagione, tornare a vincere sarà nelle carte quando domenica il Monaco affronterà l’Olympique de Marsiglia, con questo incontro destinato a essere un appuntamento estremamente divertente per chiudere la giornata 13 in Ligue 1 .
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