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A Tbilisi la battaglia contro il partito filo-russo Sogno Georgiano si sposta in Parlamento

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Una visione generale del nuovo Parlamento della Georgia durante la sua prima sessione a Tbilisi il 25 novembre 2024. SERVIZIO STAMPA DEL PARLAMENTO GEORGIANO/AFP

All'interno del Parlamento, una sala semivuota. Fuori, sotto la pioggia, migliaia di persone inferocite, avvolte nelle bandiere europee e georgiane, affrontano i cordoni della polizia. Lunedì 25 novembre, il nuovo Parlamento georgiano ha aperto, sotto alta tensione, la sua prima sessione dalle contestate elezioni legislative del 26 ottobre. Considerata una scelta tra Europa e Russia, democrazia e autoritarismo, il voto è stato ufficialmente vinto dal partito filo-russo Sogno Georgiano con quasi il 54% dei voti, ma l'opposizione denuncia un voto “attrezzato”.

Per non legittimare il Parlamento, i deputati eletti dell'opposizione hanno boicottato la sessione inaugurale, lasciando solo gli 89 membri del Sogno Georgiano sui 150 seggi dell'istituzione. La presidentessa Salomé Zourabichvili, che anch'essa respinge i risultati, non ha partecipato alla sessione di apertura e ha denunciato un “Lunedì nero”. “Una massiccia frode elettorale ha minato la legittimità del suo Parlamento”si era giustificata il giorno prima.

Ricorso alla Corte Costituzionale

MMe Zourabichvili, la cui posizione è essenzialmente onoraria, martedì 19 novembre ha presentato ricorso alla Corte costituzionale per ottenere l'annullamento del voto. Lei ha denunciato questa prima sessione parlamentare “incostituzionale” perché il Sogno Georgiano ha aperto questa sessione inaugurale nonostante il suo rifiuto – nei suoi confronti – aprire la sessione come previsto dalla Costituzione; ma anche a causa delle violazioni riscontrate durante il voto e delle contestazioni legali riguardanti i risultati ufficiali. Anche esperti giuridici e la ONG Transparency International hanno dichiarato che la convocazione del nuovo Parlamento costituisce un “Violazione flagrante e grave” della Costituzione.

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Lunedì i deputati del Sogno georgiano hanno tuttavia riconosciuto l'autorità dei 150 deputati, compresi i membri eletti dell'opposizione. Questi ultimi hanno annunciato la loro intenzione di non sedersi. Se manterranno la parola data, il Parlamento rischierà di diventare un’Assemblea monopartitica, minando ulteriormente la sua legittimità, senza ostacolare la capacità di agire del Sogno Georgiano. Lunedì è stata confermata nella sua carica la presidente uscente del Parlamento, Chalva Papouachvili. Nei prossimi giorni il voto dovrà confermare il mantenimento dell'attuale primo ministro, Irakli Kobakhidze, scagnozzo dell'oligarca miliardario Bidzina Ivanishvili, vero padrone del Paese e considerato il burattino di Vladimir Putin.

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