Appesantito dall’espulsione di Ousmane Dembélé e da un errore di Matvey Safonov, il Paris SG è caduto ancora una volta in Champions League martedì a Monaco (1-0) e si ritrova con le spalle al muro prima delle ultime tre partite.
Con tre sconfitte, una vittoria e un pareggio, la squadra allenata da Luis Enrique ha solo quattro punti e dovrà vincere due degli ultimi tre confronti, contro Salzboug, Manchester City e Stoccarda, se non vuole essere una delle 12 squadre eliminate su 36 eliminati al termine della fase a gironi. I primi 8 che si qualificheranno direttamente agli ottavi di finale sono ormai irraggiungibili.
Ciò dimostra l’abisso che si apre sotto i piedi dei parigini, che non sono mai stati eliminati al primo turno di Champions League dall’arrivo del QSI alla guida del club nel 2011. Eppure, il PSG non è stato indegno di fronte un’Allianz Arena che si scioglie. Fin dal primo periodo ha guardato negli occhi il Bayern Monaco, esercitando un press molto efficace e concedendo poche occasioni.
Prima tegola: l’errore di Matvey Safonov, preferito a Gianluigi Donnarumma che solitamente le realizza da solo, ha permesso a Kim Minjae di respingere di testa da corner battuto da Joshua Kimmich (38′). E l’espulsione di Ousmane Dembélé al 57′ per doppia ammonizione conferma che la serata stava prendendo una brutta piega. Può incolpare sé stesso uno dei detonatori offensivi della scorsa stagione, che da diversi mesi soffia caldo e freddo. Il suo primo cartellino giallo è arrivato in seguito ad un contrasto nel primo periodo, prova del suo nervosismo quando deve essere un leader per questo giovane PSG.
La sua squadra, però, è tornata dagli spogliatoi con le stesse intenzioni della prima, con un’intensa lotta fisica per contendersi il possesso palla con i tedeschi che anche loro lo adorano.
Scarso record offensivo
Tuttavia, nonostante queste promesse di gioco, il Paris non ha ancora mostrato efficienza in Champions League. I brividi sulla gabbia di Manuel Neuer sono stati pochissimi. Prima un tiro schiacciato di Dembélé che ha dimenticato di spostare Bradley Barcola, smarcato (20°). Poi, su recupero di Fabian Ruiz, Dembélé costringe Neuer a una parata scomoda, prima che un recupero di Joao Neves sfiori il palo (32esimo). Il piccolo centrocampista portoghese ha tentato diversi gol interessanti fino alla fine della partita.
Ma i risultati restano scarsi. Mentre il Bayern Monaco ha avuto numerose occasioni per chiudere la partita, ma è stato sorprendentemente maldestro, a conferma che il mandato di Vincent Kompany si apre senza euforia.
Safonov si è rifatto deviando due tiri del prodigio Jamal Musiala (7, 72). Serge Gnabry ha sbagliato due ripartenze al 73° e all’89° minuto. Quanto a Harry Kane, fiammeggiante sin dal suo arrivo al Bayern nell’estate del 2023, si è perso quasi tutto martedì sera, un’occasione per il Parigi. Anche Thomas Müller, lanciato in orbita alla fine della partita, ha dimostrato di non avere più carburante nel motore, rimasto intrappolato nella cerniera centrale parigina.
Ma il Bayern, sicuramente senza buone maniere e in superiorità numerica, ha avuto quello che voleva: rifugiarsi con la terza vittoria in cinque partite. Con nove punti non manca molto per assicurarsi almeno un posto per la qualificazione ai play-off. Per il Paris invece, insultato dagli Ultras bavaresi a fine gara, resta tutto da fare. Mancano già due settimane alla partita di Salisburgo e gli errori adesso saranno banditi.
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