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Al LOSC sono importanti anche questi giocatori: C1 – J5 – Bologna-Lille

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→ Matías Fernández-Pardo

Atterrato in punta di piedi quest’estate nonostante i dieci milioni di euro spesi dal LOSC per permettersi i suoi servizi, il giovane belga-spagnolo (19 anni) sta gradualmente iniziando a trovare un posto nella rotazione offensiva di Pep Genesio. Pre-allenato a Luchin, l’attaccante è poi partito per studiare nel suo paese natale, il Belgio: è stato a La Gantoise che è esploso alla fine della scorsa stagione, con le sue otto pedine in dodici partite della Jupiler League, suscitando l’ammirazione di diversi grandi nomi europei. Tuttavia, è verso Lille che Fernandez-Pardo decide di percorrere gli 80 terminal che separano la Planet Group Arena da Pierre-Mauroy, come Jo’ David quattro anni prima di lui. Con dieci partite già sul cronometro in questa stagione, MFP ha fatto una serie di ingressi notevoli sul fronte dell’attacco del nord: quello i cui baffi sottili non riescono a nascondere un volto giovanile ha anche approfittato della sua unica partenza in Ligue 1 a s regalano un gioiello che resta nella memoria dei tifosi, un tiro all’incrocio dei pali dopo la rimonta in solitaria contro il Nizza il 10 novembre (2-2). Un mandato che sicuramente ne richiederà altri.

→ Ngal’ayel Mukau

Trasferito anch’egli dal Plat Pays quest’estate per 5 milioni di euro, il giovane centrocampista belga-congolese (20 anni) approfitta questa stagione del susseguirsi delle partite e degli infortuni dei suoi concorrenti per trovare spazio nel cuore del Lille . Anello essenziale nella stagione 2023-2024 del KV Mechelen, il mancino comincia a lasciare il segno nel centrocampo nord, aiutato dalla convalescenza di Nabil Bentaleb, dalla qualificazione extraeuropea di André Gomes o anche dal rischio di quasi sospensione. sistematica del veterano Benjamin André. Se ha seguito il mese di settembre al LOSC dietro la televisione, la colpa è stata di una brutta distorsione subita contro il PSG, ha spiegato il giocatore scatola per scatola dal suo allenatore mostra una serenità sorprendente con la palla durante le sue apparizioni, come dimostra la sua permanenza come allenatore all’Estadio Metropolitano il mese scorso (1-3). Titolare nelle ultime due partite di Ligue 1 in cui è stato disponibile (è stato squalificato contro il Rennes), Mukau cavalca attualmente una grande ondata di fiducia, dopo aver festeggiato le sue prime due selezioni a novembre con i Pardi della RDC già qualificati per la prossima CAN .

→ Osame Sahraoui

Altra recluta estiva di un club abituato a fiutare i buoni tiri, Osame Sahraoui (23 anni) è arrivato al Nord con l’etichetta di palleggiatore nato. Secondo i fan di punti salienti YouTube, aveva già martirizzato molti grandi difensori batavi sotto la maglia dell’HC Heerenveen per un anno e mezzo. Alto 1,74 metri, Sahraoui è fedele alla sua reputazione con la maglia del Mastino e spesso fa girare la testa ai suoi avversari nonostante l’evidente mancanza di efficienza sotto porta. Baricentro molto basso, colui che ha recentemente scambiato la maglia della selezione norvegese con quella degli Atlas Lions beneficia della costante fiducia di coach Genesio nel fare ciò che sa fare meglio: le differenze. Provocatorio con la palla (a volte troppo), Sahraoui ha saltato solo una partita in questa stagione e ritrova regolarmente il suo posto nell’XI, lui che siede in cima alla classifica dei passanti del Lille con tre torte distribuite. Anche la sua doppietta di assist per Jonathan David contro il Le Havre a fine settembre è una chicca: è un regalo, il highlightix !

→ Mitchell Bakker

Se la sua faccia gliene concedesse volentieri altre dieci, Mitchel Bakker mostra solo 24 primavere sul suo CNI. Il terzino olandese, però, ha già una discreta esperienza, avendo solcato la scena continentale con la maglia di Ajax, PSG, Bayer Leverkusen, Atalanta Bergamo, e quindi LOSC, dove è in prestito dai bergamaschi da quest’estate. . Trasferimento a sorpresa nelle ultime ore del mercato, nonostante gli scherni dei tifosi parigini abituati a vagliare i loro ex terzini sinistri (Digne, Kurzawa, Berchiche, Bernat, ecc.), le speranze della nazionale arancia porta grandi garanzie alla struttura difensiva di Genesio fin dall’inizio della stagione, il suo senso di anticipazione e la sua robustezza nei duelli lo rendono un elemento importante della squadra del nord. Nonostante la sua vocazione difensiva, Bakker è spesso spinto in prima linea quando si tratta di attaccare senza bagnarsi troppo, come dimostra il suo mandato di trequartista sinistro contro il Rennes lo scorso fine settimana (1-0): se i più pignoli vedranno una correlazione con Dopo l’eliminazione proposta, Bakker ha comunque il senso del gol, come ha già potuto dimostrare due volte in questa stagione contro il Tolosa (2-1) e il Nizza (2-2) .

→ Gabriel Gudmundsson

Che cosa ? Cosa vuol dire che non parlano di Ousmane Touré? Ma sì, lo sai, lo sfortunato debuttante della partita contro l’Atlético. Ognuno a turno: “Gaby » non è un ragazzo nuovo, è al club dal 2021, ma gli ci è voluto un po’ per trovare il suo posto sul rettangolo verde di Pierre-Mauroy. Dopo essere stato bloccato dalla concorrenza di Reinildo, Bradarić e poi Ismaily, il grave infortunio al menisco di quest’ultimo ha permesso al nazionale svedese (12 presenze) di esplodere davvero in questa stagione. Scoperto tre anni fa all’FC Groningen, il 24enne taciturno esprime finalmente le aspettative riposte su di lui e continua il avanti e indietro lungo la linea sinistra con una tenacia che non conoscevamo in lui, come questa sera eroica di ottobre contro il Real Madrid (1-0). Figlio di Niklas, ex nazionale giallo blu, Gabriel ha giocato tutte le partite del LOSC in questa stagione, a dimostrazione della sua squadra indispensabile. E mentre la competizione con Bakker suggeriva un’alternanza nel ruolo di terzino sinistro, Genesio vede nella loro complementarità un’opzione duratura per la sua squadra, al punto da allinearli fin dall’inizio in campo. Se Gudmundsson fatica a essere veramente preciso a livello offensivo (solo tre assist dal suo arrivo al Lille), la sua potenza e le sue lunghe e ripetute cadute fanno ormai di lui un fulcro del LOSC, determinato a lottare su tutti i fronti quest’anno.

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