Della vicenda si è parlato molto in questi giorni in città. E per una buona ragione: uno studente di 21 anni avvicinato mentre lascia il lavoro da un gruppo di sei persone e violentato da uno di loro, è scioccante.
Solo che è tutto falso. Ha finito per ammetterlo durante una nuova udienza davanti alla polizia alla fine della settimana. Il pubblico ministero di Saint-Etienne, David Charmatz, ce lo ha confermato martedì: “Ha rivelato di aver inventato tutto. »
“Le incongruenze hanno portato a una nuova udienza”
Nelle sue prime dichiarazioni, la giovane, 21 anni, ha affermato di essere stata avvicinata da un gruppo di sei uomini mentre lasciava il suo lavoro da studentessa, mercoledì 20 novembre intorno alle 22, nel quartiere di Soleil. Poi è stata trascinata da parte e uno di loro l'ha costretta a fare sesso orale.
Poi è tornata a casa sotto shock e si è confidata con il suo fidanzato, che ha allertato la polizia. Ma da allora “la polizia ha indagato attentamente su questi fatti, estremamente gravi, e ha notato alcune incongruenze che hanno portato ad una nuova udienza”, spiega il pubblico ministero.
Incongruenze e sfruttamento della videosorveglianza: una fonte vicina alle indagini segnala che, nelle telecamere che perlustrano il quartiere, vediamo la giovane salire di sua spontanea volontà su un veicolo. E non incontrare mai persone a piedi.
“Una psicosi inutile” e tempo perso
Perché inventare una storia così seria? “Lo ha fatto per ragioni che le sono personali e che le interessano poco”, aggiunge il pubblico ministero. Che precisa anche: «Avevamo scelto di non comunicare su questi fatti» al momento della presentazione della denuncia. “D’altra parte, questo episodio ci ricorda che noi (polizia, gendarmeria, giustizia) lavoriamo sempre al comando e in difesa. »
La giovane sarà processata per “reato immaginario”. Il Codice Penale, all'articolo 434-26, prevede che “il fatto di denunciare falsamente all'autorità giudiziaria o amministrativa fatti costituenti un delitto o un delitto che abbia esposto l'autorità giudiziaria a inutili ricerche è punito con sei mesi di reclusione e con multa di 7.500 euro. »
Un agente di polizia, consultato sull’argomento, ha concluso: “Oltre a creare inutili psicosi, tutto il tempo che i miei colleghi hanno dedicato a questo caso è tanto tempo quanto non hanno dedicato ad altri affari, molto reali. »
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