Di John Timsit
Pubblicato
ieri alle 23:59,
aggiornato 3 minuti fa
Ospite lunedì sera su France 5, il segretario nazionale del PCF ha tuttavia ritenuto che la legge precedente che stabiliva questo reato “è sbagliata”.
L'iniziativa de La France Insoumise (LFI) non ha finito di agitare il Nuovo Fronte Popolare (NFP). Mentre la scorsa settimana il deputato settentrionale Ugo Bernalicis ha presentato un disegno di legge volto ad abrogare dal codice penale il reato di glorificazione del terrorismo – introdotto nel 2014 – in quanto esso ha accentuato “la strumentalizzazione della lotta al terrorismo” contro il “libertà di espressione”, parte della sinistra non-LFI ha preso le distanze dai partner melenchonisti. Tanto più che l'articolo in questione è stato adottato dieci anni fa da una maggioranza socialista, sotto il mandato di François Hollande – tornato ad essere deputato della Corrèze grazie allo scioglimento.
Il giorno dopo le precisazioni della leader dei deputati della LFI Mathilde Panot, che ha affermato su BFMTV di volere “rimettere a posto” il crimine “nel posto giusto” rimuovendolo dal codice penale a favore del diritto di stampa, il comunista Fabien Roussel ha giocato un atto di equilibrio. Invitato lunedì sera da France 5, il segretario nazionale del PCF ha innanzitutto fornito un aggiornamento all'Insoumis, considerando che la precedente legge “che rafforza le disposizioni relative alla lotta al terrorismo” – portata all'epoca da Bernard Cazeneuve – è “abusato, abusato, abituato all’eccesso”.
“Buzz per 48 ore”
Poi l'ex deputato del Nord ha valutato in un secondo momento la proposta della LFI “è fatto male, scritto male” fin dagli editori “dire che bisogna abrogare il reato esistente” senza “scrivi che deve essere ripristinata la vecchia versione”, vale a dire nel diritto della stampa. “Questo articolo manca. Se questo testo fosse votato, lo sarebbe (il delitto, ndr) verrebbe abrogato ma non ripristinato. E quindi non ci sarebbero più mezzi legali per condannare e perseguire penalmente coloro che sostengono il terrorismo.ha strillato Fabien Roussel, che ha denunciato la strategia della LFI alla ricerca di un “ronzio per 48 ore”. L’occasione per ricordare ai ribelli, regolarmente accusati di complicità con Hamas, “che dobbiamo essere intrattabili nella lotta contro il terrorismo, come il razzismo e l’antisemitismo”.
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