È un caso che semina confusione e solleva molti interrogativi. Secondo un’indagine rivelata da Libération, Abo Mbacké, meglio conosciuto come “Amir Abo”, ora in carcere per frode e riciclaggio di denaro, ha un passaporto diplomatico senegalese. Questo documento, recante il numero 21 PD14881, gli è stato rilasciato il 14 marzo 2024, pochi giorni prima delle elezioni presidenziali. Una coincidenza inquietante.
Nato il 1 gennaio 1979 a Ndam (Touba), Amir Abo viene descritto come un personaggio complesso. Egli avrebbe, secondo le sue stesse dichiarazioni, negato di essersi presentato come consigliere speciale del principe ereditario saudita Mohammed Ben Salman. Tuttavia, durante una perquisizione nella sua casa a Sicap-Foire, sono stati scoperti adesivi con la scritta “Sua Eccellenza Amir Abo / Consigliere speciale di MBS”. Interrogato sulla loro presenza, l’imputato ha assicurato che vedeva questi documenti per la prima volta.
La questione assume una piega tanto più complessa in quanto il possesso di un passaporto diplomatico non è banale. Chi ha permesso ad Amir Abo di ottenere questo prezioso sesamo, sinonimo di immunità e privilegi? E perché un documento del genere è stato emanato così poco prima di un evento cruciale come le elezioni presidenziali?
Per ora, le autorità continuano a indagare su questo caso. Libération sottolinea che questa scoperta evidenzia eventuali falle nel sistema di rilascio dei passaporti diplomatici, anche se il loro utilizzo deve rimanere strettamente regolamentato.
Uno scandalo che potrebbe rivelare inaspettate ramificazioni ai vertici del potere.
Senegal
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