Chiamo W: Halll foto ©Stany Noël
Bruxelles, W:Hall, 13 novembre 2024,
Torniamo indietro nel tempo. Nell'agosto 2003 è stato pubblicato il primo album di Cali, Amore perfetto. Uno shock, che collocherà immediatamente la cantante nel panorama della canzone francese. Una voce unica, un universo disincantato di amori schifosi o vendicativi, un'infinità di successi, più di 550.000 vendite…
Al disco ne seguiranno una decina altri. Se la follia mediatica dell'inizio si è notevolmente calmata e se le ultime opere del cantante sono lungi dall'essere state attico di pezzi essenziali, Cali non avrà mai fallito sul palco. I consigli di amministrazione costituiscono il suo dominio, dove può legittimamente regnare senza troppa concorrenza. Chiunque abbia avuto modo di applaudirlo un giorno conosce la sua generosità senza limiti, il suo delirio comunicativo, la sua incredibile facilità nell'attirare nella sua cerchia anche i più riluttanti.
L'anniversario di questo album di fondazione meritava quindi di essere celebrato in pompa magna. Si è trattato innanzitutto di una ri-registrazione del lavoro in duo, con Cabrel, Adamo, Stephan Eicher, Benabar, Olivia Ruiz e molti altri… L'album uscito nel marzo 2024 si intitola 20 anni di amore perfetto.
Dopo il disco era necessario il tour commemorativo con lo stesso nome. Senza gli illustri partecipanti all'album, ovviamente, ma comunque con una buona dimensione. È infatti in una formula pianoforte-voce che il cantante si è lanciato, con ad accompagnarlo il grande Steve Nieve, noto soprattutto per essere stato complice di una vita di Elvis Costello, ma che conta sulla sua caccia anche a collaborazioni con Bowie, Sting o Vanessa Paradis… Accompagnare un artista francese alla voce di pianoforte non gli è sconosciuto, dato che è stato compagno di viaggio di Alain Chamfort qualche anno fa.
foto ©Stany Noël
La scelta di questa formula apparentemente più saggia è stata fonte di interrogativi, perfino di ansia. Se non c'erano dubbi sulla qualità musicale dello spettacolo che ci aspettava, come avrebbe fatto Cali a gestirla? La sua follia sfrenata avrebbe trovato espressione con un accompagnamento così sobrio? Riuscirebbe a lanciarsi tra il pubblico, come al solito, vista la sala in configurazione seduta? Vedremmo la Cali che conosciamo e amiamo, o una sorta di surrogato addomesticato del nostro diavoletto preferito?
Stai tranquillo, Cali è ancora Cali. E anche il suo pubblico, pronto a partire in grande stile (molti dei quali, sorprendentemente, dovevano essere ancora bambini quando uscì il suo primo disco!). L'introduzione immerge direttamente il pubblico nell'atmosfera, con a Roberta intonata dal cantante dal balcone del Centro Culturale, Steve Nieve al suo fianco con la fisarmonica. Quando scendi e attraversi la stanza cantando, l'incandescenza è vicina. La sala è in piedi e non si siederà più per tutta la sera. Il resto è poi un gioco da ragazzi per il cantante, espansivo come sempre. Non sorprende che ci regali i suoi trucchi che i clienti abituali aspettano con un sorriso: porta i pochi fotografi presenti sul palco per permettere loro di fotografarlo da tutte le angolazioni (e ovviamente prende in prestito la macchina fotografica di uno di loro). scattategli una foto), attraversa la sala e torna portato dalle braccia del pubblico, balla con una ragazzina che ha invitato a salire sul palco… Deja vu forse, ma soprattutto un piacere immenso!
foto ©Stany Noël
Nel menu serale: dopo alcune canzoni degli altri suoi album, tutte Amore perfetto ci viene offerto, nell'ordine in cui viene riprodotto il disco. I grandi successi (Quando è la felicità, mi diceva, il grande giorno, Dolorosa…) come il suo meno conosciuto (Pensiamo al futuro, fai di me quello che vuoi…). Ogni traccia è tesa al massimo, Steve Nieve a volte interviene anche per eseguire brani di altre canzoni in inglese, e i pezzi più ritmati sono la scusa ideale per far ballare il pubblico. Cali è in gran forma, si diverte con il suo assistente musicista, imita Mick Jagger, rende omaggio ad Arno o Birkin (una cover di Quoi? in finale, prima di a Mille cuori in piedi mettere tutti in ginocchio), ci commuove addirittura nel profondo con la sua Va tutto beneche ha assunto un'intensità toccante con l'invecchiamento (« E la notte si avvicina al mio cinquantacinquesimo compleanno / Credo di non essere più pazzo”).
Uscendo dalla sala, al termine di questo (troppo) generoso concerto di due ore e mezza, il pubblico, esausto ma felice, aveva un solo pensiero: aspettare 30 anni di amore perfetto, cosa che rifacciamo!
Il sito di Cali è qui; quello che hanno già detto i Nostri Incantatori c'è. La pagina Facebook di StanArteVizion è qui.
Cali e Bénabar, “Le Grand jour”, video musicale ufficiale gennaio 2024
A Muret il 29 febbraio 2024, “Va tutto bene”
Related News :