Il Napoli si riprende la testa, un solo gol del peggiore in campo ma trattandosi di un ex ecco che Lukaku consegna il primato a Conte che poi lo ha sostituito dopo avere richiamato anche Kvara avvelenato per la scelta del salentino. La Roma di Ranieri non è diversa da quella di chi ha preceduto l’allenatore romano, la squadra è dodicesima a quattro punti dalle terzultime, nemmeno Guardiola la potrebbe guarire anche perché il catalano ha perso cinque partite consecutive. Al suo inferno risponde il giubileo della Lazio vincente con il Bologna, alle spalle della capolista, le fab-four tengono il passo, si stacca appena la Juve e presumo che alla Continassa si vivano giorni di incubi e rancori, Moise Kean ha segnato ancora, ottavo gol, l’ultimo al Como, la Fiorentina affianca l’Inter in classifica, settima vittoria consecutiva, contro il Como dei miliardari indonesiani, per la squadra di Palladino, roba buona come non accadeva da anni a Firenze, il popolo viola vive sogni improbabili ma non impossibili. I numeri dell’attaccante azzurro sconfortano Giuntoli e Motta alla ricerca di una spalla di Vlahovic, lo avevano in organico ma se ne sono dovuti liberare per questioni di bilancio, quello contabile recupera, quello tecnico è in sofferenza, Kean sarebbe stato prezioso ma lo è per la Fiorentina e per la nazionale.
Dai sei minuti di Rivera nell’Italia contro il Brasile, ai sei minuti di Balotelli nel Genoa contro il Cagliari, da un campione assoluto ad un figurante privilegiato, il calcio concede gag irresistibili come, in tutti i campi ormai, si vedono stramazzare calciatori forse colpiti da un serial killer, per risorgere, qualche secondo dopo, miracolati dalla grazia divina. Sceneggiate ridicole.
Senegal
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