Questo Anderlecht illustra perfettamente la teoria della bottiglia di ketchup. Una volta che scorre, è difficile fermarlo. Tutto sta andando nella direzione della RSCA. Partiamo dall’aspetto più negativo: l’arbitraggio. Coosemans avrebbe meritato di essere sanzionato per aver tirato la maglietta su Dean? SÌ. Torunarigha meritava il suo secondo giallo? No, gioca la palla. Problema: il Var non può intervenire in questo tipo di situazioni. I Buffalo si sono lamentati anche dell’arbitrato unilaterale. “Siamo stati frenati dall’arbitraggio”, ha detto Surdez durante l’intervallo.
Contro il Gent a quota 10 e poi a 9, l’Anderlecht insacca i gol grazie ad un Dolberg di grandi serate (6-0)
Il successo si misura davanti alla porta. Mentre Delorge si scontra con Coosemans, Rits gioca a flipper con le spalle di Ito e Watanabe per ingannare Roef. Senza deviazioni, l’Anderlecht non ha mai sbloccato il risultato dopo una ventina di minuti e senza una grande occasione prima di questa.
Riassumere l’Anderlecht alla fortuna sarebbe riduttivo. Sta succedendo qualcosa in questa squadra. Abbiamo potuto assistere ad alcuni rilasci di palline che erano scomparse qualche mese fa. I Mauves giocano d’un fiato, veloci e a terra. Il 2-0 è un accenno di ritorno allo stile della casa. Dalla corsa di Sardella all’assist di Dolberg per Edozie.
Non c’è da stupirsi che lo stadio fosse letteralmente in fiamme per la sua squadra. I due kops hanno acceso le torce e i fuochi d’artificio all’inizio della partita. Per celebrare l’occasione dell’annunciato ritorno di una sacra unione tra tribuna e campo. Il legame tendeva a sgretolarsi con il calo dello spettacolo in campo. La partita si è conclusa con “olé” ad ogni tocco di palla. Gli abitanti di Gand erano esasperati nel vedere i Mauves giocare a palla per affermare il proprio dominio.
Per tornare alla teoria della bottiglia di ketchup, nessuno la illustra meglio di Dolberg. Un gol con Riemer. Altri due sotto Hubert. Il suo 12esimo e il 13esimo già dal cambio di allenatore. L’abbiamo regalato anche a un collega prima del suo calcio di punizione: in campo brilla e trasuda sicurezza. Tutto ciò che tocca diventa gol. Il suo nuovo status non è stato rubato. Grazie alla sua doppietta (un tiro al volo a fine gara), porterà contro l’OHL il toro d’oro di capocannoniere della Pro League.
La mezza partita, in superiorità numerica, è aneddotica. Samoise ha avuto la buona idea di ravvivare la fine della partita con un gesto dannoso che gli è valso un rosso diretto. Araujo, contro il suo campo, e Amuzu hanno apportato una correzione a questa partita. Allo scoccare dell’ora, nella mente dei Mauves, la vera partita era già finita. David Hubert ha subito ribaltato la situazione. Aveva già in mente la partita contro il Porto. La prova generale prima della partita di gala ha successo.
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