Napoli-Roma 0-0
Roma
Svilare 6: di uscite alte ne ha fatte, senza commettere errori. Sul gol di Lukaku non può fare granché.
Alfabetizzazione 5,5: solitamente non si rende protagonista di partite indimenticabili, oggi ha Kvara che lo punta in continuazione e va spesso in difficoltà (34′ s.t. Abdulhamid s.v.).
Mancini6: meglio rispetto ai compagni di reparto, interviene in maniera più decisa quando arrivano dei palloni che spiovono dalle sue parti (43′ s.t. via Dybala).
Sono le 5.5: non benissimo nel complesso in marcatura su Lukaku. Prova a dare qualcosa quando serve costruire.
Angelino 6: altra storia rispetto alla fascia destra. Torna a fare il terzino e si disimpegna bene contro un avversario complicato come Politano. Pennella qualche pallone in area potenzialmente pericoloso.
El Shaarawy 6: partendo da destra cerca di impensierire Olivera, ma la giocata più significativa la fa con una gran chiusura su Kvaratskhelia (1′ s.t. Hummels 5: entra per dare qualcosa in più ma non tiene la marcatura su Lukaku in occasione dell’1-0).
Konè 6: lì in mezzo riconquista qualche pallone interessante, resta tra i più positivi.
Cristante 5,5: davanti la difesa è un uomo in più che può dare una mano alla Roma, però non aiuta granché.
Pisilli 5,5: solita personalità, anche se oggi gioca largo a sinistra. Viene tanto dentro il campo per fare densità e si propone più volte con inserimenti in area e al limite per calciare. Con il passare dei minuti cala e si becca anche un giallo (34′ s.t. Dahl St).
Pellegrini 5: alla ricerca della posizione che non riesce mai a trovare. Viene sostituito all’intervallo (1′ s.t. Baldanzi 5,5: cerca di dare un po’ di vivacità alla Roma lì in avanti ma finisce per perdersi come gli altri).
Dovbyk 6: quando c’è da tenere palla e usare il fisico è molto bravo. Con lui lì davanti la Roma riesce ad allungare qualche volta e a far abbassare il Napoli. L’occasione più grande per la Roma la crea lui con un colpo di testa che scheggia la traversa.
Ranieri 5,5: non ci si poteva aspettare un cambiamento radicale già da questa sfida. La sua Roma ha tanto su cui lavorare, specialmente sotto l’aspetto mentale.
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