dalla nostra inviata Federica Cocchi
24 novembre – 19:31 – MALAGA 
Il cielo è sempre più blu sparano gli altoparlanti del Martin Carpena. Ed è proprio così, perché la vittoria di Jannik Sinner su Tallonn Griekspoor 7-6(2) 6-2 consegna nelle mani dell’Italia il successo in finale sull’Olanda che vale la seconda Coppa Davis consecutiva. Un bis d’argento, come l’Insalatiera che resta a noi dopo il trionfo straordinario del 2023, quello che ha riportato il trofeo in Italia dopo 47 anni di digiuno.
Questa è la Davis di Matteo Berrettini, che con il suo percorso netto in azzurro da Bologna a Malaga torna protagonista e può sognare in grande per la prossima stagione. È la Davis di Jannik Sinner che dai quei tre match point annullati lo scorso anno in semifinale a Novak Djokovic, è partito per un viaggio da sogno che l’ha portato al numero 1. È la Coppa del capitano Volandri, abile a fare le scelte giuste e talvolta dolorose, come lasciare in panchina la coppia Bolelli-Vavassori e Lorenzo Musetti. È la coppa di Arnaldi, Cobolli e Sonego, preziosi tra Malaga 2023 e Bologna 2024, nel portare l’Italia alle Finals. Ma è anche e soprattutto la Davis della gente, arrivata in massa a Malaga da tutta Italia, di quella che non si perde una partita e di quella che porta i figli al corso di tennis “perché da grande voglio diventare come Sinner”.
LA PARTITA
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Jannik entra in campo con l’Italia sull’1-0 grazie alla vittoria di Matteo Berrettini su Van de Zandschulp. Di là c’è Tallon Griekspoor che nei cinque passati incontri non è mai riuscito a battere il nostro numero 1. “Cosa posso fare per battere Sinner? Iscrivermi a un torneo dove lui non ci sia” aveva detto qualche mese fa dopo la sconfitta a Rotterdam, a cui sarebbero seguite quelle di Miami e Halle. Il numero 1 olandese ha provato subito a mettere in difficoltà Jannik, tanto che nel terzo game, con la collaborazione dell’azzurro, si guadagna due palle break. Quattro punti di fila e variazioni al servizio: scampato pericolo. Tallon serve molto bene, non si scambia, e il match si mantiene on serve fino al tie break dove Sinner innesta la marcia “fenomeno” e passa 7-2 con tre punti spettacolari sul finale: prima una palla corta, poi due punti diretti con il servizio. Griekspoor se ne va negli spogliatoi, ma quando torna la situazione non migliora, anzi. Il break stavolta arriva alla prima occasione, nel 3° game: due errori di rovescio e l’olandese è fuori. Griekspoor si fa trattare il polso destro, torna in campo e si riprende il break. Jannik è spinto dalla gente e dalla voglia di chiudere, ha di nuovo l’occasione di breakkare e Griekspoor gliela consegna con un doppio fallo. “Olè Olè Olè Sinner Sinner” il coro che da Torino è arrivato fino all’Andalusia. Jannik si porta 4-2, alza il livello al servizio, fondamentale per fiatare un po’, e strappa ancora la battuta all’olandese andando a servire per il 5-2. Il resto, è già storia.
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