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Al PS, l'incerta ricerca di un nuovo François Mitterrand

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lIl prossimo congresso del Partito Socialista (PS) dovrebbe avvenire nella primavera del 2025. Questa notizia poteva sembrare molto banale o molto superflua solo pochi mesi fa. Nel 2022, dopo il crepuscolo dell'1,75% della candidata di sinistra, Anne Hidalgo, alle elezioni presidenziali, si interessa al PS si potrebbe ridurre a parlare di intrighi da due soldi e tre militanti.

Due anni e due elezioni, europee (13% dei voti) e legislative (quasi quaranta deputati in più), più tardi, il PS, anche se non è tornato ad essere il partito guida in Francia, tutt’altro, ha trovato un lampadario che gli il pensiero era definitivamente perduto. Dal 2023 sostiene l’aggiunta di oltre 10.000 attivisti per un totale di circa 50.000 iscritti.

All'interno del Nuovo Fronte Popolare trova addirittura una posizione sufficientemente centrale affinché il suo prossimo congresso venga esaminato dai suoi partner e il suo esito influisca su una possibile ricomposizione della sinistra in vista delle elezioni presidenziali del 2027. Eletto dal 2018, Olivier Faure rimette in gioco il suo mandato di primo segretario alla guida di un partito diviso in due, secondo una divisione binaria: i “pro” e gli “anti”-Faure.

Sogno di un congresso Epinay 2

Al deputato della Seine-et-Marne, gli “anti” criticano un minimalismo politico che consiste nel restare fedeli ai ritmi e agli umori di Jean-Luc Mélenchon; di aver ridotto il PS ad un'appendice della insoumise invece di affermare la sua forza rigenerata nella speranza di presentare un candidato socialista alla presidenza. I “professionisti” chiedono la sopravvivenza, a tutti i costi, del sindacato della sinistra, prima eventualmente di tracciare una linea di demarcazione definitiva con Jean-Luc Mélenchon. Una scelta strategica che innerva tutta la sinistra. L'episodio del mancato sostegno, durante L'estate, dall'attuale dirigenza del PS all'ex primo ministro Bernard Cazeneuve, atteso al ritorno a Matignon dopo lo scioglimento del 9 giugno, non ha fatto altro che alimentare la motivazione degli oppositori di Olivier Faure.

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Di fronte a lui si trovano due distinti blocchi “anti”: la corrente TO1 (testo di orientamento 1) rappresentata da Hélène Geoffroy, sindaco di Vaulx-en-Velin (metropoli di Lione), e la corrente TO3, rappresentata da Nicolas Mayer-Rossignol, sindaco di Rouen, che annovera tra le sue fila anche la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, e la presidente della regione dell'Occitania, Carole Delga. Queste minoranze sognano un congresso Epinay 2, quando, nel 1971, François Mitterrand riuscì a riunire tutti i pezzi sparsi del puzzle socialista, prima di essere eletto presidente della Repubblica dieci anni dopo. Tuttavia, per sperare che un simile congresso unisca l’intera “famiglia socialdemocratica”, Olivier Faure deve essere battuto. Un prerequisito per Raphaël Glucksmann, cofondatore di Place publique, o Bernard Cazeneuve – ha lasciato il PS nel 2022 – che non vogliono più essere associati a Olivier Faure.

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