Johanna Rolland indica che in “30 anni, il debito statale è passato dal 34% al 90% del Pil, mentre quello degli enti locali è rimasto stabile”.
Pubblicato il 21/11/2024 18:32
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“Se siamo sul registro delle parole e della forma, sono pronto a convenire che il presidente del Consiglio ha dimostrato una certa bravura. Ma se siamo sul registro della verità, della realtà, della concretezza, mi dispiace molto considerare che ci sia non l'inizio di una soluzione seria o credibile”ha riferito giovedì 21 novembre su franceinfo il sindaco di Nantes Johanna Rolland, presidente di Nantes Métropole e presidente di France Urbaines, mentre Michel Barnier è intervenuto al congresso dell'Associazione dei sindaci di Francia (AMF).
“Non è normale né giusto mostrare i comuni e gli enti locali come se fossero responsabili del deficit: non è vero”ha affermato il primo ministro davanti ai sindaci francesi, mentre gli eletti locali si scagliano contro il progetto di bilancio accusato di mettere a repentaglio gli investimenti ed i servizi pubblici. Denunciano i tagli al bilancio previsti dalla legge finanziaria 2025.
Saluto di Johanna Rolland “il fatto che finalmente stiamo correggendo questa favola, queste bugie che sono state pronunciate” sulla gestione degli enti locali. Lo sottolinea lei “In 30 anni il debito dello Stato è passato dal 34% al 90% del Pil, mentre quello degli enti locali è rimasto stabile”. Vuole il Primo Ministro “potrà farsi sentire anche dai suoi ministri”. Ricorda che Guillaume Kasbarian, ministro della Funzione pubblica, “ha salutato Elon Musk sulla rete X, e ha detto che è lì che va a cercare la sua ispirazione”. “Capirai che anche i difensori del servizio pubblico non sono, per usare un eufemismo, assolutamente rassicurati.” Il socialista eletto deplora il fatto “che non c’è chiarezza nella linea del governo, che le cose vanno nella direzione sbagliata e saranno i francesi a pagarne il prezzo”..
“Hanno bruciato i soldi, ci chiedono di pagare il conto”.
Johanna Roland, sindaco di Nantessu franceinfo
Johanna Rolland capisce “avviso” i francesi avanti “il rischio recessione” del paese. “In Francia, il 70% degli investimenti pubblici sono realizzati dagli enti locali. È un dato piuttosto noto”.spiega il presidente di France Urbaines. “Ma ce n'è uno meno, cioè che gli enti locali presi di mira, i 450 presi di mira, direi addirittura stigmatizzati dal governo, rappresentano il 70% del 70%”.
Secondo l'eletto, “è concretamente il motore del Paese, il motore della Francia che viene attaccata”. Avverte delle conseguenze delle restrizioni richieste. “Dietro ci sono i servizi pubblici quotidiani, sono gli Atsem che accolgono i vostri figli a scuola, sono le squadre degli spazi verdi che oggi, con il tempo in più, sono all'opera ovunque in Francia, che mantengono i vostri spazi verdi”. Denuncia inoltre gli attacchi a “il personale” asili nido o anche “gli agenti di polizia municipale che contribuiscono alla sicurezza quotidiana”. “Oggi c’è uno sconto ‘mini, mini, mini’ proposto dal Primo Ministro Chiaramente non è serio”.
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