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Le spie del terrore sull'M6: spiegato il finale della serie – News Serie in TV

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Questo martedì sera M6 trasmette l'ultimo episodio di “Le spie del terrore”, la sua miniserie-evento. Hai capito il significato del finale? Gli scrittori ci spiegano tutto.

Attenzione, questo articolo contiene spoiler sulla fine dell'ultimo episodio di Le spie del terrore. Se non l'hai ancora visto, vai avanti!

Questo martedì 19 novembre alle 22:05, M6 trasmetterà l'ultimo episodio di Spies of Terror, la sua miniserie evento. Dopo diversi mesi di monitoraggio e grazie al lavoro congiunto di Lucie (Fleur Geffrier) e Malika (Rachida Brakni) con le loro squadre, sulla base delle informazioni fornite tramite il cyber-infiltratore Ulysse e con il prezioso aiuto della fonte Minotauro gestita da Vincent, la DGSE e la DGSI sono in grado di impedire un doppio grande attentato sul suolo francese e allo stesso tempo di eliminare lo sponsor degli attentati del 13 novembre 2015.

Un nuovo attacco

Negli ultimi minuti della puntata tutti festeggiano questa tanto attesa vittoria contro lo Stato Islamico, e cercano di ricostruire dopo questi lunghi mesi di lavoro. Pochi mesi dopo ritroviamo Said, alias Minotaure, che ormai è diventato spazzino a Parigi.

Una volta nel suo camion, accende la radio. A questo punto sentiamo un giornalista annunciare che c'è stato un attentato al termine di un concerto in corso a Manchester. La serie si conclude quindi con la menzione di un evento realmente accaduto il 22 maggio 2017 che provocò ventitré morti (compreso il terrorista) e 237 feriti, di cui ventotto gravi.

Un finale tutt'altro che banale

Nel corso di una conferenza stampa, Matthieu Suc, l'autore del libro investigativo che ha ispirato la serie, e Franck Philippon, lo sceneggiatore, sono tornati sul significato di questo finale tutt'altro che banale. “Questo finale dimostra che la lotta non è mai finita”, ha spiegato Franck Philippon.

Ariana Grande rappresenta un po' il successo che i terroristi non hanno avuto con gli attentati del 13 novembre. Hanno imparato allo Stade de che bisogna farsi esplodere alla fine del concerto, e non all'ingresso. Questo finale dimostra che non siamo in una storia romanzata in cui tutto va bene”.

L’ironia è che gli inglesi erano riusciti a eliminare il loro equivalente di Abaoud il 12 novembre”, ha aggiunto Matthieu Suc. “In qualche modo evitarono il 13 novembre e due anni dopo ebbero il Manchester. L’idea è dimostrare che il successo c’è stato, ma allo stesso tempo la lotta continua.

Trova tutte le spie del terrore sulla piattaforma M6+.

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